GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Mahmood, tutto esaurito al Tuscany Hall

Partita dal Bataclan di Parigi con un sold out, la tournée approda martedì a Firenze. In concerto di successi: da ’Brividi’ a ’Klan’ e ’Kobra’

di Giovanni Ballerini

"Di sicuro per me è stato un Sanremo particolare perché non avevo mai cantato con un altro artista. Quando non sei da solo l’energia è diversa e approcci tutto come se fosse una cosa nuova e questo mi ha reso felice e con molta voglia di fare". Riflette Mahmood dopo la seconda vittoria, in coppia con Blanco, al Festival di Sanremo. Ora che è anche passato l’Eurovision Song Contest, si tratta di tornare da solo ad abbracciare il suo pubblico. Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, nato a Milano nel 1992 madre italiana e padre egiziano, lo fa alla sua maniera, con quel tour che è partito dal Bataclan di Parigi, altre capitali prima di toccare l’Italia con una serie di sold out. Biglietti esauriti in prevendita anche a Firenze, per il concerto che lo vedrà protagonista martedì 24 maggio alle 21 al Tuscany Hall con la sua band.

"Siamo in quattro, più i due coristi Marta Bersani e David Blank – spiega Mahmood –. Io canterò e suonerò il piano, poi ci sono Elia Pastori alla batteria e al pad, Marcello Grilli alle tastiere e ai cori, Francesco Fugazza ai sinth e alla chitarra. Siamo una band affiatata e proporremo belle vibrazioni a chi ci verrà a sentire". Sotto i i riflettori un set essenziale con arrangiamenti elettronici, con visual onirici e futuristici, con richiami al mondo egizio e all’immaginario dell’artista. In scaletta tutti i cavalli di battaglia e gli altri brani significativi tratti dai suoi album "Ghettolimpo" e "Gioventù Bruciata", tra cui i due pezzi che hanno vinto Sanremo, cioè "Soldi" e "Brividi", che è arrivata solo sesta all’Eurovision 2022, ma è la canzone più ascoltata di sempre in un giorno su Spotify Italia, 3.384.192 stream in 24 ore. Un pezzo che ha segnato record su record, debuttando al primo posto sulle piattaforme digitali e al quinto nella global chart di Spotify, con quasi 6 milioni di view per videoclip. Niente male anche per un cantautore rap. "In realtà sono tante cose insieme. C’è la tendenza a voler rinchiudere gli artisti in un genere, ma alla fine io credo sia importante soprattutto essere se stessi, senza ricorrere a etichette rap, trap o indie che siano. A me piace fare musica alla mia maniera, con il mio stile, che in estrema sintesi potrei definire Marocco pop".