Lei beve troppo, lui la molla in auto. Salvata dai ‘bodyguard’ della disco

Sabato notte al Tenax: una coppia (26 e 23 anni) è invitata a uscire. Hanno bevuto troppo. Il ragazzo porta fuori la fidanzata con le convulsioni e la ‘parcheggia’. Soccorsa in piena crisi di panico

Ancora un caso di abuso di alcol tra i giovani

Ancora un caso di abuso di alcol tra i giovani

Firenze, 25 novembre 2019 - Emergenza alcol? Via, l’importante è far serata. Finire degnamente la nottata in discoteca, a ballare. Tutto il resto è noia e pazienza se la fidanzatina non si regge in piedi perché ha bevuto un po’ troppo: basta parcheggiarla in macchina, al buio, da sola, anche se è in preda a una crisi di convulsioni e l’auto è in una zona non esattamente rassicurante, a quell’ora...Scrupolosi, i ragazzi della vigilanza della discoteca – quando hanno visto lui tornare in pista, da solo – hanno deciso di andare a cercarla, a soccorrerla. Interno discoteca – il Tenax – ed esterno notte, l’altra sera. C’è una coppia di ragazzi, venuti da fuori provincia, ma non da fuori regione. Si divertono. Lui ha 26 anni, testimoni lo descriveranno «un biondo capelli lunghi». E «surfista maledetto». Lei è «uno scricciolo»: beve troppo, o magari neanche tanto in assoluto, ma considerando il suo fisico minuto... La Security nota tutto e li prega di uscire, lui la riporta alla macchina e torna a ballare. Ma la scena non passa inosservata, la pattuglia si mette a cercarla: si chiama senso di responsabilità. E la trova, in via Bernardis, «chiusa dentro la macchina», vittima di «convulsioni, in piena crisi di panico». Riescono ad aprire lo sportello, lei inizia a gridare ‘non mi lasciare, non mi lasciare’. La Sicurezza chiama i soccorsi, arriva un’ambulanza. Sblocca il telefono a fatica, è di quelli con l’impronta, ricerca e trova nella memoria il numero della mamma di lei, la chiama e la mamma si precipita da fuori Firenze. Laragazza intanto viene portata a Careggi, dove si sveglia dopo un sonno che la rigenera abbastanza. I genitori tirano un grande sospiro di sollievo, ringraziano i ragazzi che si sono attivati subito, lo spavento è stato grande, nonostante le rassicurazioni giunte al telefono, dopo essere stati svegliati così tardi, alle due del mattino. Hanno temuto qualcosa di grave, perfino il peggio forse, sono partiti con un peso nel cuore e tanta speranza. Poi l’incontro tra i genitori e lo «scricciolo», il loro «scricciolo» e finalmente la grande paura è passata, sopraggiunge il conforto ristoratore. Fioccano complimenti social da parte di tanti altri giovani che promettono solennemente – alla prossima serata che passeranno al Tenax – di stringere la mano a chi ha dato prova di altruismo e senso di responsabilità. Al di là dei giudizi etici e morali che ognuno vorrà trarre: ci sono sempre troppe situazioni border line. Che la vera trasgressione, come sostengono molti, sia non trasgredire? O meglio: che alla fine la vera trasgressione contemporanea sia la felicità? Sobria, se possibile.

giovanni spano © RIPRODUZIONE RISERVATA

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