Lavoro "Mai più stragi e infortuni". Nasce la carta della formazione

L’idea nasce da un cittadino ripolese: "Troppo spesso si parla di sicurezza solo dopo tragedie e disastri"

Lavoro "Mai più stragi e infortuni". Nasce la carta della formazione

Lavoro "Mai più stragi e infortuni". Nasce la carta della formazione

di Manuela Plastina

Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre del 2007 solo grazie a un muletto che lo protesse, Antonio Boccuzzi si salvò dal rogo della Thyssenkrupp di Torino. Non furono altrettanto fortunati i suoi colleghi, in turno come lui in quella notte d’inferno: morirono tutti e sette. Lui, l’unico sopravvissuto, ha fatto della sicurezza sul lavoro il suo obiettivo primario.

Boccuzzi ha raccontato la sua esperienza di operaio scampato a una strage e di ex parlamentare nel primo incontro in sala consiliare che ha dato il via alla prima ‘Carta fondamentale della formazione sulla sicurezza, igiene e salute sul lavoro’. Fa parte anche lui della costituente che la sta scrivendo; ne fanno parte una cinquantina di esperti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, rappresentanti di molteplici categorie professionali, parti sociali, istituzioni e imprenditori.

Sarà un documento che rende "concreta, reale, etica ed utilizzabile la formazione, ossia il primo vero dispositivo di protezione individuale". Verrà poi messo a disposizione del mondo del lavoro, di aziende e istituzioni sia pubbliche che private. La Carta sarà suddivisa in quattro capitoli (principi fondamentali, progettazione didattica, erogazione della formazione, verifiche sull’efficacia) e sarà ufficialmente pronta e presentata in una data simbolica: il 28 aprile, ossia la giornata mondiale della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’idea è stata di un cittadino ripolese, Matteo Micheli: tecnico della prevenzione per la Usl Toscana Centro, dal 2021 Cavaliere al merito della Repubblica Italiana per l’impegno in materia di sicurezza nell’ambiente di lavoro, ha riunito attorno alla sua proposta adesioni e consensi entusiastici.

"Troppo spesso si parla di sicurezza solo dopo tragedie e disastri, che quasi sempre non accadono semplicemente per degli errori umani, ma per errori latenti celati all’interno dell’organizzazione – dice Micheli -. Una formazione vera ed efficiente fa la differenza. Questa Carta sarà di orientamento per cambiare rotta su un tema così delicato, in un Paese ancora lento a tradurre in pratica le proprie leggi in materia di sicurezza sul lavoro". Il sindaco di Bagno a Ripoli si dice orgoglioso che il territorio comunale ospiti la nascita del primo documento del genere.