CUTIGLIANO (Pistoia)
Adesso che la neve, anche quella inattesa di fine aprile, si è sciolta del tutto, il nostro Appennino torna ad accogliere chi vuole fare trekking e camminate all’aria aperta nel relax più totale, ma non dimentica le proprie battaglie ambientali come la mastodontica opera che dovrebbe rivoluzionare il modo di comunicare fra Toscana ed Emilia Romagna, ovvero la funivia Doganaccia-Corno alle Scale dal valore di 16 milioni di euro. Da tempo i comitati per il "Si" e per il "No" si fronteggiano fra assemblee pubbliche, prese di posizione, manifestazioni al Lago Scaffaiolo e iniziative varie ma proprio quest’ultimi hanno dovuto stropicciarsi gli occhi di fronte ad una adesione ricevuta in questi giorni.
"Un progetto del genere, come la funivia Doganaccia-Corno alle Scale-Appennino Toscano, non ha più senso! Il caldo globale e lo shifting del clima entro poco renderanno impossibile ogni attività sciistica. I 16 milioni di euro per costruire quest’opera saranno purtroppo sprecati. Reinhold Messner". Una firma ‘pesante’, verrebbe da dire, se il più grande alpinista italiano si spende in prima persona per far conoscere quella che è la sua posizione su questo argomento. Uno sprone ulteriore per il comitato "Un altro Appennino è possibile – versante toscano" che ha deciso di cogliere la palla al balzo avendo preparato l’ennesimo appello, con la richiesta di fermare definitivamente il progetto, da inviare a stretto giro al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
E, per farlo, non mettono in mezzo questioni ideologiche ma il rapporto che quei monti hanno con la cultura. Come? "Le caratteristiche naturali di questi luoghi sono raccontate dalla letteratura di Boccaccio, Giusti e Fucini – viene scritto nell’appello – oppure dalla scienza con le ricerche effettuate al lago Scaffaiolo fino all’arte con i Macchiaioli che hanno immortalato questi luoghi inseriti nell’ ‘Iconografia del paesaggio toscano’ arrivando al cinema con Una gita scolastica di Pupi Avati e La fine è il mio inizio di Jo Baier, tratto dall’omonimo libro di Tiziano Terzani. Oggi tutto questo rischia di essere compromesso con totale spregio e ignoranza del passato. Chiediamo, pertanto, con urgenza di fermare il progetto della funivia".
Anche perché, a livello esclusivamente pratico, al momento cantieri non ce ne sono, il collegamento Cutigliano-Doganaccia è in attesa della revisione ventennale, sulla vecchia funivia per la Croce Arcana il restyling si è fermato da un paio d’anni e, da lì, non si muove. Lasciando tutto in sospeso, proprio come quando la cabina dell’impianto si ferma e non sai perché. Mentre, lì, si vorrebbe soltanto camminare nei boschi e nei prati.
Saverio Melegari