MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

La Chiesa investe sul vino: "Qui un Chianti classico perfetto per sostentare il clero"

Viaggio a Pieve di Campoli, l’azienda il cui ricavato sostiene i sacerdoti. "Curiamo la produzione di vin santo secondo i rituali canonici"

La Chiesa investe sul vino: "Qui un Chianti classico perfetto per sostentare il clero"
La Chiesa investe sul vino: "Qui un Chianti classico perfetto per sostentare il clero"

Firenze, 9 ottobre 2023 – Vin Santo di nome e di fatto. Il ricavato della vendita del vino della Pieve di Campoli infatti contribuisce (insieme a 8x1000 e donazioni) al sostentamento dei sacerdoti italiani. Immersa nel cuore del Chianti Classico, l’azienda agraria è di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Firenze che ha deciso di riunire in una sola realtà produttiva i vari immobili e i terreni a vocazione agricola, attivando dal 1985 la produzione di vino e olio. Sono i produttori, tra gli altri, del Vin Santo della cattedrale del Duomo di Firenze realizzato seguendo i rituali canonici attraverso un processo di maturazione sulle stuoie naturale, a partire dalla sua vendemmia, completamente manuale.

L’affinamento va spesso anche oltre i 5 anni, in una stanza dedicata all’interno del frantoio a San Casciano Val di Pesa. Qui il Vin Santo invecchia all’interno di caratelli da 50 o da 80 litri che lo cullano negli anni attraverso le alternanze delle stagioni e i cambi di temperatura, rendendolo ancora più dolce. Pieve di Campoli conta oltre 50 ettari vitati tra le zone di produzione del Chianti Classico, con qualche vigna anche di Chianti, e altri 100 che oggi, con 18mila piante di olivo, rendono Pieve di Campoli una delle realtà olivicole più significative dell’area fiorentina. La produzione è affidata all’enologo Andrea Paoletti: "A Pieve di Campoli il rispetto per la terra è alla base del nostro lavoro da sempre, da quando si produceva solo il vino per la messa che non può essere ‘contaminato’ da agenti non naturali. Lo stesso rigore è messo al servizio di tutti i vini, prodotti con l’obiettivo di far esprimere nel modo più naturale possibile gli straordinari territori in cui nascono. E poi c’è l’aspetto sociale, a cui l’Arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori tiene molto: diamo lavoro a tante persone, una decina a tempo determinato e altro personale assunto all’occorrenza, ad esempio per la vendemmia".

"Qui si lavora nel rispetto della natura e dei suoi ritmi – spiega Don Giuliano Landini, presidente IDSC Firenze -. Principio fondante la valorizzazione della terra come elemento di espressione dell’uomo, tesa a favorire processi virtuosi e sostenibili. L’azienda è attenta, dalla coltivazione alla produzione, a mantenere quei valori alla base del lavoro, primo fra tutti il rispetto consapevole per la terra, per non perdere "la tenerezza con il Creato" come dice Papa Francesco. L’azienda promuove responsabilmente la propria identità e vocazione aggiungendo valore e bellezza alla sua attività oleovinicola tesa a favorire processi virtuosi e sostenibili come esplicitati nell’enciclica Laudato Si’. In questo, di particolare importanza anche la collaborazione con le aziende agricole degli altri Istituti diocesani d’Italia e con l’università Cattolica del Sacro Cuore".

L’azienda ha da poco iniziato la vendemmia, in totale controtendenza con le stime di produzione 2023: "La vendemmia è molto tardiva - sottolinea Paoletti - ma la situazione delle nostre vigne è normale se non eccellente. Forse grazie ad una protezione divina (e alla maestria dell’agricoltura non biologica ma sostenibile praticata nelle vigne), la Peronospora non ha quasi intaccato i nostri vitigni". Tutti possono comprare i vini della linea Pieve di Campoli o Cortine dedicata alla Ho.re.ca, "Direttamente alla nostra cantina, nel nostro negozio a San Casciano oppure online dal nostro sito www.pievedicampoli.it".

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