Kokorin si presenta: "Sarò un bad boy solo in campo"

"Ringrazio Mancini e Capello, ho avuto la fortuna di essere allenato da due guru come loro". Il ruolo? "Segnare, ma faccio anche il lavoro sporco"

Aleksandr Kokorin col ds Daniele Pradè

Aleksandr Kokorin col ds Daniele Pradè

Firenze, 28 gennaio 2021 . Ovvio che si parta da lì, il tema è quello del «bad boy» e Kokorin affila la sua voce educata – chissà perché ce l’aspettavamo diversa – per arginare l’alluvione di meme social, articoli di giornale, titoli sparati sulle prodezze che l’hanno portato in molti posti (carcere compreso): lui con le pistole, lui galeotto, lui eccetera. Aleksandr Kokorin si presenta con la faccia di chi vuole cambiare vita, anzi l’ha già fatto, infatti è qui con la giovane moglie e il figlio: difficilmente per un uomo ci sono motivi migliori per mettere la testa e tutto il resto a posto.  «Ho pagato tantissimo per i miei errori – dice Kokorin – e ho promesso a me stesso e alla mia famiglia che non avrei più commesso sbagli del genere. Quella pagina della mia vita è stata chiusa, è rimasta in Russia, ora sono in Italia e prometto ai tifosi che sarò un bad boy solo in campo».  Già questo è un titolo, magari nella sua prossima vita Kokorin farà il giornalista, ma per ora pensa al campo e racconta com’è nata l’idea di venire a Firenze: «Nella vita le cose cambiano, l’idea di giocare in Europa mi piaceva e ho colto al volo l’occasione anche per il contratto importante che mi è stato proposto. Certo lo stipendio è molto più basso rispetto a prima, ma parlo di lunghezza dell’accordo, tre anni e mezzo: mi è piaciuta questa fiducia, spero di poter vincere con la maglia della Fiorentina». Due allenatori non proprio a caso (Mancini e Capello) hanno parlato di lui come un campione assoluto. Mancini si è addirittura spinto più in là: «Uno come lui potrebbe giocare anche nel Real Madrid».  Sarà un’impressione, ma il bad boy un poco arrossisce: «Ringrazio sia Mancini che Capello, ho avuto fortuna ad essere allenato da due guru come loro. Posso sono dire che spero di dimostrare tutto questo sul campo». Molto prudente, il boy non più bad. E il ruolo? Le descrizioni sono entusiastiche ma vaghe, nel senso che secondo i suoi ex allenatori Kokorin potrebbe giocare dappertutto in attacco. Lui dice: «Grazie ancora, diciamo che il mio compito è quello di fare gol, ma so fare anche il lavoro sporco per la squadra. Gli attaccanti che mi piacciono in Italia? Beh, facile dire Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo». Ci si chiede anche come stia fisicamente Aleksandr Kokorin, che a Roma è stato sottoposto a una visita medica molto approfondita: «Davvero tanto, non mi era mai capitato di doverne superare una così lunga... Ma è andato tutto bene e posso rassicurare i tifosi perché da inizio gennaio ho cominciato la preparazione con la mia ex squadra e sto bene fisicamente». Sarebbe stato convocabile anche per la partita di domani sera a Torino? Possibile, ma solo sabato arriverà dalla Russia il permesso di lavoro necessario per completare tutte le pratiche con la federazione italiana. Intanto Kokorin pensa al futuro ripartendo dal passato e lo fa con un’umiltà probabilmente studiata a tavolino: «Spero che le mie qualità in campo facciano dimenticare gli errori che ho commesso. La cena con il presidente Commisso? Ancora non c’è stata, spero di meritarmela a suon di gol».  Da lui la Fiorentina si aspetta più qualità anche negli assist, ma è ovvio che sarà necessario un periodo di rodaggio. Nel frattempo Kokorin cercherà di imparare l’italiano prima possibile: «E fra un mese – dice – spero di stupirvi».

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