
Vigili urbani (foto repertorio)
Firenze, 14 luglio 2017 - «CHE BRUCINO TUTTI» si leggeva non molti giorni fa su un sito. Il ‘commentatore’ ce l’aveva coi vigili. Forse è il punto di non ritorno delle invettive minacciose, offensive, violente, rancorose, scagliate sui social contro la polizia municipale fiorentina in un crescendo che non passa sotto silenzio. Due le informative redatte dagli investigatori dell’area di polizia giudiziaria (responsabile Massimo Billi) e del quartiere 1 centro-Fortezza (Silvia Bencini) contro lo scatenarsi sui social – a corredo di ogni notizia riguardanti il Corpo – di ‘commenti’ carichi di livore. Informative consegnate in procura, relative ai cittadini che hanno esagerato, e di altri che hanno avuto l’accortezza di nascondere la propria identità dietro nomi di comodo, prima di abbandonarsi alle stilettate. Ai giudizi corrosivi in serie: uno tira l’altro. Ma la precauzione potrebbe non bastare agli anonimi. La polizia municipale ha infatti indicato ipotesi di reato. Tra queste anche l’oltraggio a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o di una rappresentanza di esso, o di una pubblica autorità costituita» di cui all’articolo 342 del codice penale. O la diffamazione a mezzo stampa. Gli investigatori hanno pure chiesto alla procura precise deleghe per approfondire: provare cioè la corrispondenza tra nome vero e commento incriminato. E per identificare gli sconosciuti ‘leoni da tastiera’.
DIVERSI gli episodi scatenanti, comparsi sui social. Due tra i campioni più ‘rappresentativi’: il resoconto di controlli a locali della movida fiorentina. E un articolo in cui si parlava di multe e vigili tra i più bersagliati. Sono fioccati giudizi rabbrividenti sul Corpo. Troppi, e troppo duri, per non verificare la sussistenza di estremi per avviare un’azione giudiziaria. In passato un altro caso fece scalpore: le reazioni furiose all’indirizzo dei vigili dopo che, sul Ponte Vecchio, erano intervenuti su un artista di strada. E’ recente poi una informativa a carico di cinque persone, tra le quali un professionista e un’insegnante di un istituto superiore, ‘rei’ di aver aspramente commentato, senza pentirsene, la notizia riportata il 23 marzo, relativa a un’indagine di Quattroruote dalla quale risulta che Firenze è alle spalle soltanto di Milano e Torino per milioni (34,6, +15%) incassati dalle contravvenzioni stradali.
giovanni spano