Impruneta, fuga folle dei ladri, ferito un poliziotto

Impruneta: la macchina dei malviventi, inseguita dai carabinieri, si scontra con l’auto di un agente

Un'auto dei carabinieri

Un'auto dei carabinieri

Impruneta (Firenze), 23 gennaio 2019 - Un poliziotto ha rischiato la vita in un pauroso schianto stradale tra due auto, un incidente provocato da due nomadi del campo del Poderaccio in fuga dopo un tentativo di furto e inseguiti dai carabinieri.

L’incredibile episodio, che soltanto per una serie di combinazioni fortuite non ha avuto conseguenze ben più drammatiche del ferimento di tre persone, è avvenuto lunedì sera tra Greve in Chianti e l’Impruneta. Ricoverato al ‘Santa Maria Annunziata’ di Bagno a Ripoli, l’agente di polizia A.G. sta abbastanza bene. Per lui comunque i medici hanno fissato una prognosi di 21 giorni. Feriti anche i due ladri: per loro 7 e 5 giorni.

Januzi Gemi, 48 anni, origini croate, guidava la macchina inseguita dai militari della compagnia di Figline Incisa al comando del capitano Maurizio Mascioli. Non si sarebbe fermato, se non ci fosse stata la carambola stradale. Il nomade è stato arrestato per una nutrita serie di reati: resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali stradali gravi, guida senza patente, guida sotto l’influenza dell’alcol, ricettazione e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli, questi ultimi due reati in concorso con I.A., 63 anni, al suo fianco durante il tentativo di entrare in una casa per rubate e poi nella spericolatissima fuga.

Januzi è un pericolo pubblico: il 30 novembre lui e un altro amico, fermi in macchina stavano per essere controllati dai carabinieri di Scandicci. Januzi mise in moto, anche quella sera era volante, pigiò l’acceleratore a tavoletta e si rese protagonista d’un ‘rodeo’ tra Badia a Settimo, via Pisana e il centro di Scandicci. La fuga terminò perché si ruppe la coppa dell’olio della macchina e perché entrò in una strada già presidiata da un’altra pattuglia dell’Arma. Arrestato, per quella ‘impresa’ ha rimediato una misura cautelare blanda, alternativa al carcere: l’obbligo di presentazione alla pg, che non teme e che evidentemente non lo limita più di tanto...

E’ sera quando al 112 arriva una segnalazione di furto a Greve, in via Cuccuini. Due fratelli, sono in casa, sentono rumori alla porta, è un tentativo di furto, i ladri devono battere in ritirata. Rimontano su una Fiat Brava e scappano a tutto gas, a luci spente, ma i due fratelli riescono comunque a leggere e ad annotare la targa.

Diramata la nota di ricerca, i carabinieri perlustrano la zona. Non passa molto: al Ferrone i militari intercettano la Fiat Brava dei banditi. L’alt è inutile, quelli accelerano ancora, direzione Firenze, a velocità folle.

Il conducente guida come un pazzo, a rischio di falciare qualcuno, o di scontrarsi con un’altra macchina: si saprà poi, una volta fermato, che oltre a essere senza la patente, è soprattutto mezzo ubriaco. All’Impruneta la Brava sbanda, va in testacoda e si scontra con la macchina del poliziotto che proviene dalla direzione opposta.

Lo schianto è notevole, per fortuna le conseguenze meno drammatiche del temuto. Arrivano i soccorsi, nel frattempo i carabinieri ispezionano la macchina dei banditi e ritrovano diversi arnesi atti allo scasso (cacciaviti e pinze); refurtiva di provenienza ancora ignota provenienza (vestiti di varie taglie e misure, prodotti di pulizia).

 

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