Inglese rapito per i debiti di droga Un intrigo cominciato a Firenze

I retroscena del rocambolesco sequestro del turista britannico “preso“ durante il soggiorno in ostello. Ma i quattro arrestati si difendono: "Una messa in scena per farsi mandare soldi dai suoi genitori"

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Sequestrato a Firenze, preso a pugni e sedato con i sonniferi fino a Monte San Giusto (Macerata), ostaggio di quattro ragazzi conosciuti in spiaggia in estate. Questo il racconto di Sam Kourosh Demilecamps, il 25enne turista inglese tenuto per otto giorni sotto sequestro da un gruppo di ventenni che, per spaventarlo, avrebbero anche tentato di soffocarlo nella vasca piena d’acqua. Ma mentre i carabinieri del Ros e di Macerata indagano ancora sulla vicenda, cercando un’altra persona che potrebbe essere coinvolta, i quattro arrestati danno una versione del tutto diversa: secondo uno di loro si sarebbe trattato addirittura di una messa in scena concordata con l’inglese. Ora i quattro rimarranno ai domiciliari. Demilecamps ha detto di aver conosciuto a Bologna, poco dopo il suo arrivo, un ragazzo che poi lo avrebbe invitato a Fermo. Da lì sarebbe arrivato a Civitanova, dove avrebbe conosciuto Ahmed Rajraji e Rubens Gnaga. Il 5 ottobre l’amico fermano lo avrebbe ricontattato, e avrebbero deciso di rivedersi a Firenze. L’inglese sarebbe andato all’incontro con un amico tedesco, ma mentre erano seduti su una panchina a chiacchierare, sarebbero arrivati in tre addosso a lui: "Erano Rubens, Ahmed e Dona Conta – ha detto ai carabinieri -, mi hanno ripetutamente colpito con calci e pugni, e mi hanno stordito con la scarica di un taser impugnata da Ahmed, e con lo spray al peperoncino. Mi hanno caricato a forza a bordo di un’auto". L’amico fermano avrebbe assistito alla scena, mentre il tedesco sarebbe fuggito. "In auto mi hanno costretto a ingerire sei compresse di tranquillante. Ho dormito per quasi tutto il viaggio, e mi sono svegliato solo all’arrivo nella casa in cui mi avete trovato". Il ragazzo avrebbe però saputo, leggendo i messaggi al cellulare, che nell’ostello di Firenze il fermano avrebbe costretto il tedesco a consegnargli alcuni gioielli di Demilecamps. Il suo borsone poi era arrivato a Monte San Giusto, dove sarebbe stato tenuto in ostaggio da Rajraji, Conte, Gnaga e da Aurora Carpani, i quattro arrestati con il blitz dei carabinieri di mercoledì. L’inglese avrebbe riavuto il cellulare solo per chiedere ai genitori 7mila euro, e avrebbe subito "continui atti di violenza, pugni al costato, calci, scariche di taser e tentativi di soffocamento nella vasca. Sono stato colpito con un fucile da soft air e sporadicamente nutrito con i loro avanzi". Del tutto diversa la tesi dei quattro arrestati. Al giudice Giovanni Manzoni hanno tutti voluto dare la loro versione. Aurora Carpani ha detto di non aver mai saputo che l’inglese fosse in quella casa, dove lei andava solo a trovare un amico del fidanzato; il britannico per altro doveva loro dei soldi, per un prestito mai restituito. Rajraji e Conte hanno assicurato che Demilecamps non era affatto sotto sequestro: tutte le sere erano insieme, e spesso era lui a cucinare per tutti. Infine Gnaga ha dichiarato che Demilcamps aveva concordato con loro la scena del sequestro, per convincere la famiglia a mandargli dei soldi.

Il giudice alla fine ha disposto per i tre ragazzi gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, e per la ragazza i domiciliari semplici. Le indagini proseguono, per far luce su tanti aspetti ancora poco chiari.

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