Inchiesta antimafia, Giani: "Non firmai l'emendamento, non avevo compiti gestionali"

Le parole del presidente della Regione nell'ambito della vicenda che coinvolge alcuni esponenti politici toscani. L'attuale presidente non è indagato

Il presidente della Regione Eugenio Giani

Il presidente della Regione Eugenio Giani

Firenze, 23 aprile 2021 - "Il capo di Gabinetto, Gori è capo di Gabinetto da 10 anni e semplicemente io ho fatto un atto di conferma che poi alla luce di questa inchiesta mi ha portato ad un atto di garanzia per tutti a sospenderne le funzioni".

Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, interpellato a Tagada' su La7 sulla revoca delle funzioni, avvenuta nei giorni scorsi, del suo capo di Gabinetto, Ledo Gori dopo che quest'ultimo è finito in un'inchiesta su presunte infiltrazioni della ndrangheta nella gestione dei rifiuti tossici delle concerie a Santa Croce sull'Arno (Pisa).

E a chi gli ha chiesto conto dell'approvazione di un emendamento che avrebbe favorito proprio la gestione di tali rifiuti tossici, quando lui era presidente del Consiglio regionale toscano, Giani ha risposto: "Non l'ho firmato quell'emendamento, quindi io non mi rendevo assolutamente conto di quello che potevano essere i risvolti. Devo dire che oggi sono presidente della regione, allora ero il presidente del Consiglio regionale che non ha certo compiti gestionali".

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