di Carlo Casini
Sulla carta il trimestre antinflazione emanato dal Governo è scattato il 1 ottobre. All’atto pratico la partenza è faticosa: ieri per trovare supermercati che esponessero già prodotti a prezzo agevolato con il logo del carrello tricolore abbiamo dovuto girare tre supermercati di tre insegne diverse. I primi due ancora non erano riusciti ad attivarla per motivi tecnici, ma promettono che scatterà a breve.
"La risposta alla domanda è arrivata all’azienda solo oggi (3 ottobre, ndr), vedrete da domani o dopodomani riusciremo a metterla anche noi" dicono dal secondo. Arriviamo poi alla Coop di viale Talenti. Qui i prodotti a prezzo vantaggioso nell’ambito dell’iniziativa ministeriale si dividono in due categorie: quelli con il carrello tricolore a sfondo bianco venduti a prezzo bloccato; e quelli a sfondo giallo che sono persino scontati. "Più di 1.600 prodotti di largo consumo a marchio Coop, scelti tra quelli maggiormente presenti nella spesa quotidiana delle famiglie: 600 prodotti saranno a scaffale con un prezzo ribassato del 10%, uno sconto che sostanzialmente annulla l’inflazione degli ultimi 12 mesi che, per beni alimentari, per la cura della casa e della persona, è stata pari al 9,4% (Istat, Prezzi al consumo Agosto 2023). Per gli altri 1.000 prodotti del carrello tricolore, il prezzo sarà bloccato fino al 31 dicembre 2023" si evidenzia nel sito della cooperativa.
A questa si aggiungono ulteriori promozioni. Si trova un po’ di tutto: pasta, pelati, aceto, olio, pancarré, marmellate, biscotti, torte, saponi e tanto altro. E non solo della linea ‘base’, ma anche di quelle ‘premium’, come la biologica e l’equosolidale. Torniamo all’ingresso e sondiamo le reazioni di chi entra ed esce: "Ci sono prodotti con sconti interessanti e buoni, alcuni a prezzi davvero convenienti – considera Silvia Bruschi – penso sia un’iniziativa utile; bisogna vedere come reagiscono le persone, io la approvo".
Non tutti però hanno ancora colto l’iniziativa, ma quando la si fa notare in molti reagiscono con approvazione: "Non ho ancora vista, ma la proverò – commenta Ivana – può essere un’idea valida, perché in questo momento il mercato non si autoregola tra offerta e potere d’acquisto: molti italiani non arrivano a fine mese, c’è troppa gente in difficoltà. Ho fatto un po’ di volontariato per il Banco alimentare e l’ho potuto constatare: sempre più persone hanno bisogno di aiuto". È mezzogiorno, i clienti sono perlopiù anziani, ma non mancano i giovani che devono far quadrare i conti per un’autonomia sempre più difficile.
"È una buona cosa, ho riscontrato un forte aumento del costo della spesa, ma a ciò non corrisponde un parallelo aumento dello stipendio" nota Erika Di Biagio, impiegata. "Li ho visti questi sconti, ma le cose costano ancora troppo: sono troppo care per le nostre buste paga" dice Guy Moktar, giovane senegalese che lavora in albergo. C’è anche chi è scettico e aspetta provvedimenti più sostanziosi: "Sono distrattissima quando faccio la spesa, non l’avevo notato sa?– riflette Cecilia Orlandini – Penso però che ci potrebbero essere misure più incisive, questi sono interventi spot. Come ad esempio agire sul costo dell’energia, sia domestica che soprattutto nella produzione: così tutta la filiera ne risulterebbe avvantaggiata".