Il silenzio degli operai "Solo calunnie"

All’appello alla ragionevolezza lanciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy i lavoratori ex Gkn al momento non rispondono. Preferiscono concentrarsi su altre questioni legate alla loro lotta. A partire dalla presenza in piazza oggi in occasione dello sciopero generale del sindacalismo di base (ritrovo alle 9 alla Fortezza). Gli operai saranno presenti con i seggi per la consultazione popolare, il referendum che andrà avanti fino all’11 dicembre per chiedere "che lo stabilimento venga messo a disposizione di tutti i soggetti pubblici, privati e dell’associazionismo operaio per proposte e progetti innovativi". Una richiesta motivata dal fatto che "a oggi la proprietà non ha un progetto industriale e, se lo ha, è insufficiente o inconsistente. Sono girate calunnie e accuse più o meno velate al Collettivo, ma il dato di realtà è che la fabbrica è ormai ferma da 17 mesi, brucia liquidità e noi siamo senza stipendio. Per questo è venuto il momento di rompere l’assedio e di tentare il futuro, tutte e tutti assieme". E sempre per questo, domenica, dentro la fabbrica, si susseguiranno workshop e tavole rotonde per definire un nuovo futuro dello stabilimento. "Siamo classe dirigente dal basso, solidale e comunitaria, che sa quello che deve fare. E lo fa" è lo slogan del Collettivo di Fabbrica.

B. B.

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