Il martedì nero dei trasporti. Tassisti in sciopero per 12 ore

I conducenti delle auto bianche incrociano le braccia contro il riassetto del Tpl non di linea. Ieri presidio contro la privatizzazione delle Poste: "Dal governo nessun segnale per scongiurare il pericolo".

Quella di martedì 21 maggio sarà una giornata molto complessa dal punto di vista dei trasporti, visto lo sciopero dei tassisti. Si prevede un’alta affluenza, con i conducenti di auto bianche incroceranno le braccia dalle 10 alle 22. "Direi che l’affluenza sarà pressoché totale", ha spiegato il presidente nazionale Uritaxi Claudio Giudici, ed è da ricordare che nella stessa giornata ci sarà un’importante manifestazione a Roma. Nella capitale è previsto infatti un sit in, dalle 11 alle 17, in piazza San Silvestro.

Nel corso della giornata di martedì saranno garantite esclusivamente le corse per le categorie fragili. Le sigle sindacali che aderiscono allo sciopero sono Uritaxi, Unica Cgil, Fit Cisl Taxi, Uiltrasporti, Sitafi e Ugl Taxi. Dunque, dopodomani trovare un taxi a Firenze sarà una vera e propria impresa. Oggetto della protesta è il riassetto del trasporto pubblico non di linea previsto dai decreti attuativi recentemente presentati dal ministero dei Trasporti, con particolare riferimento alle disposizioni che dovranno regolamentare le piattaforme digitali di intermediazione.

Ad allarmare la categoria, sono soprattutto i tentativi di interferenza da parte delle multinazionali che minacciano di destrutturare un servizio pubblico essenziale. "Gli utenti devono essere consapevoli di una cosa, questa battaglia è anche per loro – ha spiegato Giudici -. Non si può far operare nello stesso mercato soggetti con regole differenti". Giudici ha attaccato gli Ncc: "I privilegiati sono loro perché hanno la tariffa libera, mentre noi non l’abbiamo. Inoltre solo noi abbiamo un turno di servizio imposto. Se continua questa situazione a rimetterci saranno soltanto gli utenti. Martedì molti di noi saranno a Roma anche se non conosco il numero esatto anche perché lo spazio di piazza San Silvestro è stato limitato".

Se la categoria dei tassisti non sorride, lo stesso si può dire per i lavoratori di Poste. Ieri a Firenze si è svolto un presidio contro la privatizzazione delle Poste. "Siamo qui a protestare per dire no alla privatizzazione già iniziata nel 2015 con il primo 35% - ha spiegato Sandro Vigiani, segretario generale Slp Cisl Toscana -. Stiamo ancora aspettando che il governo ci chiami per scongiurare questo pericolo".

Di privatizzazione "scellerata", ha parlato Paolo Roccabianca, segretario generale Uil Poste Toscana. "Hanno ragione le organizzazioni sindacali a mobilitarsi contro l’ulteriore privatizzazione di Poste Italiane", ha commentato Dmitrij Palagi, candidato sindaco di Sinistra Progetto Comune.

Niccolò Gramigni