Mirella Mattolini, 83 anni, piazza Dalmazia l’ha vista cambiare per metà del Secolo breve e un quarto del nuovo dalla sua vetrina. Con le lenti, è proprio il caso di dirlo visto che gestisce la storica ottica al 53 rosso, di chi è nato e cresciuto nel rione e sta da 63 anni dietro al banco che affaccia sul cuore di Rifredi.
La storia della bottega però è ancora più antica, si deve a una di quelle piccole partite iva che hanno creato con sudore e intraprendenza il miracolo italiano: "Il negozio lo aprì nel 1946 mio padre Corrado Mattolini, che prima lavorava alla Galileo", racconta la figlia. Passato il periodo buio della Seconda guerra mondiale, i cui eventi colpiscono anche quella fabbrica simbolo di Rifredi, Corrado che aveva imparato l’arte e l’aveva messa da parte, insegue il suo sogno: "Dopo la guerra non è tornato alla Galileo, perché la sua ambizione era di mettere un negozio di ottica per conto proprio. E tutt’ora siamo qui, io, mio figlio e la commessa".
A vent’anni Mirella inizia a lavorare con il babbo: "e non ho intenzione di smettere – afferma– Mi dà soddisfazione: a stare a casa s’invecchia. Finché posso vengo, in negozio!" Tuttavia, in questi decenni il lavoro è cambiato molto:
"Gli anni più belli sono stati quando la tramvia non c’era. Gli anni ‘80, ’90, fino al 2000 sono stati i migliori. La tramvia ha ucciso il commercio levando i parcheggi. Soprattutto gli anziani non ce la fanno ad arrivare ai negozi, chi non può prendere il tram non può più venire. E in altre vie ancora peggio: il tram non arriva mica in tutte le contrade".
Anche il mercato è mutato tanto spiega l’esercente: "Il piccolo commercio va morendo perché tutti comprano su Amazon o vanno nei grandi magazzini. Oggi vendiamo soprattutto occhiali da vista, lenti a contatto, liquidi. Ma anche lì, i liquidi e alcune lenti le prendono su internet, gli occhiali da sole uguale... insomma, il commercio del settore è un disastro. Tutti vogliono spendere poco oggi, però i ristoranti la domenica sono sempre pieni. Come sta questa faccenda? – ironizza – Pensano più allo stomaco che agli occhi? È finito anche il boom delle macchine fotografiche: ora tutti usano cellulare". Gioca un ruolo anche la geografia della piazza: "Piazza Dalmazia è diventata popolata da stranieri che forse ci vedono meglio (ride ndr)".
Anche il rione è cambiato: "C’erano tanti bei negozi, più belli di ora. Ora c’è tutta roba da mangiare per i giovani. Per noi anziani, niente". Eppure, "Rifredi è un rione di anziani, prima c’erano più famiglie, più giovani, quando i palazzi erano nuovi. Ma ora, la gente ci è invecchiata dentro".
E i pochi giovani non hanno vita facile: "Ho letto del ragazzino aggredito qui, circondato e rapinato alla fermata da coetanei per una manciata di spiccioli. È pieno di gente balorda, ora, un tempo non era così qui". Non è il primo episodio di violenza nel rione: "La notte è tutta una violenza. Chi sta qui vede tutto, dalle 23 botte e ubriachi di ogni genere. Ci vorrebbero vigili in continuazione, e non solo qui" Cosa direbbe alla Rifredi di domani?
"Di fare qualcosa per rivitalizzare. È tutto abbandonato, alla Mutuo soccorso non c’è più nulla, non c’è più nulla in tutta Rifredi, c’ è tristezza e non ci si conosce più come prima".
Carlo Casini
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