
Guidare i bus, che vita. Angoli morti, moto e caos: "Ora troppi tir in città"
Sensori per gli angoli morti? Adesivi sui mezzi per segnalarli? No. Gianluca Mannucci, autista di Autolinee Toscane, rappresentante Fit Cisl, da anni alla guida dei bestioni ex Ataf da 20 tonnellate, come tutti i suoi colleghi ha solo uno strumento per schivare tamponamenti ed evitare di mettere a rischio i suoi passeggeri e le altre auto: l’esperienza e gli occhi. Una fatica quotidiana raddoppiata dalla cura del ferro a cui Firenze è sottoposta. Quegli occhi negli ultimi 12 mesi hanno solo una certezza: i fiorentini in strada hanno i nervi a fior di pelle e il caos regna sovrano. Colpa anche dei tanti mezzi pesanti che circolano in città portati a sciame dai cantieri.
"Ma ci sono anche molti bus turistici. I camion, in generale, creano problemi soprattutto al servizio in viale Lavagnini verso piazza della Libertà. I loro autisti spesso non conoscono la città e le trasformazioni in corso . I nostri bus hanno bisogno di spazio di movimento, soprattutto quando la strada non è dritta e la loro presenza oltre a quella delle auto in doppia fila o parcheggiate male negli stalli a raso può mettere in difficoltà". Quello che agli autobus serve come ossigeno sono almeno tre metri di spazio davanti e tre dietro. E mai e poi mai, essere superati in curva. "In quel caso lo spazio fra ruota e paraurti si amplia: molti non lo sanno, giustamente, perché non possiedono una patente professionale e non capiscono il comportamento del mezzo: in curva ai mezzi pesanti e ai bus serve il doppio dello spazio". "I nostri specchietti - spiega Mannucci - inquadrano la fiancata del bus. Ma se qualcuno si avvicina perpendicolarmente al mezzo, noi lo vediamo solo quando è praticamente davanti alla fiancata".
Un messaggio che l’autista gira a monopattini, bici e pedoni. "Il nostro spazio di frenata è molto lungo: un mezzo pesa più di 20 tonnellate. Per questo è rischioso passarci davanti perpendicolarmente, ma soprattutto all’ultimo minuto. Un bus non si arresta in tre metri, ma in venti. Si tratta di un momento molto pericoloso". Consigli da mandare a mente come un Ave Maria per evitare guai. Soprattutto dalle 7.30 alle 9.30 "L’orario più rischioso in cui avvengono maggiori incidenti". Ma al di là dell’orologio è il momento vissuto da Firenze ad essere complesso. "Per noi è aumentato il livello di difficoltà alla guida. Negli ultimi mesi la presenza di molti cantieri (nell’ultima settimana erano 25 quelli transitori oltre a quelli della tramvia in tutta la città ndr) fra le persone c’è una frenesia esasperata: una gara delle auto a trovare la corsia migliore. Ma i tempi restano cadenzati dai semafori e alla fine si guadagnano solo pochi secondi: una cosa irrisoria rispetto al rischio corso". Ma i sensori anti angolo morto sui bus potrebbero servire davvero? "Il loro effetto sarebbe reso nulla dalla velocità. Ma il loro costo non è eccessivo: una sperimentazione su almeno un mezzo della flotta potrebbe essere fatta. O, in alternativa, mettere la presenza degli adesivi sulla fiancata".