di Nicola Di Renzone
Due gravi episodi di sabotaggio sui macchinari utilizzati per compiere sondaggi nel terreno che potrebbe ospitare l’impianto eolico sul monte Giogo di Villore, tra Vicchio e Dicomano. Nel mirino la sonda geognostica (una sorta di trivella) appena installata dalla società Agsm. Il primo atto si è verificato tra le 18 di mercoledì e le 7:30 di giovedì mattina: qualcuno sarebbe salito sul monte e avrebbe sabotato il macchinario, bloccando il cavo dell’acceleratore, tranciando uno dei tubi del circuito aerodinamico della perforatrice, tagliando alcuni dei cavi di protezione e forando anche le gomme del trattore usato per portare sul sito la macchina. "Per fortuna – spiega l’ingegner Marco Giusti di Agsm – nessuno si è fatto male. Ma la situazione era pericolosa, perché quando hanno acceso la sonda, questa è partita subito al massimo della potenza".
Riferiscono i tecnici di Agsm, che il secondo atto si è tenuto poco dopo, tra le 8 e le 15 di giovedì: mentre gli addetti erano sul posto (e stavano osservando il primo sabotaggio), pare che i sabotatori siano entrati di nuovo in azione, gettando in una scarpata alcuni tubi che erano stati lasciati più a valle. Agsm ha presentato denuncia alla stazione dei carabinieri di Vicchio (per atti vandalici e sabotaggio). Il macchinario, spiegano dalla società, doveva servire per approfondimenti geotecnici e geognostici, come richiesto dall’Unione dei Comuni del Mugello. Le reazioni non si sono fatte attendere. Con una nota Agsm stigmatizza l’accaduto e denuncia: "Come si sia passati da un confronto, anche serrato, ad atti illegali". Precisando che: "Sin dalla presentazione del progetto per l’iter autorizzativo, l’azienda ha ascoltato e osservato tutte le regole e le istanze previste dalla legge, e l’attivazione della sonda ne è l’ennesima dimostrazione".
Sul fronte opposto dal Comitato per la tutela dei crinali mugellani (che pacificamente lotta contro la realizzazione dell’impianto) prendono le distanze da questo atto e ricordano che: "Fin dal primo giorno e dalla prima riunione abbiamo dichiarato che avremmo combattuto con tutti i mezzi della legalità". Facendo notare che questi gesti danneggiano in primo luogo la loro battaglia. Ferma e decisa anche la condanna del sindaco Filippo Carlà Campa, che aggiunge che gli autori "hanno messo a repentaglio l’incolumità dei lavoratori". E promette: "Andremo fino in fondo per scoprire e perseguire i responsabili".
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