Gil Scott-Heron, la leggenda. Un omaggio live alle Cascine

Domenica alle 19 lo show di grandi musicisti guidato dal vocalist e bassista Eric Mingus, figlio d’arte

Gil Scott-Heron, la leggenda. Un omaggio live alle Cascine

Gil Scott-Heron, la leggenda. Un omaggio live alle Cascine

Gil Scott-Heron è stato poeta, musicista, scrittore, ma anche militante politico, antesignano del rap e ha esplorato la black music con una vocalità e un sound fuori dagli schemi, che prendeva il meglio di vari stili e creava nuovi stimoli per il jazz, ma anche per il soul, il funky, il blues, mischiandoli allo spoken word, la poesia recitata su basi musicali. A questo versatile artista, fondamentale per la scena americana degli anni Settanta, rende omaggio "Is that jazz? Celebrating the influences of Gil Scott-Heron", il live che domenica alle 19 vede all’opera al Parc Performing Arts Research Centre del Piazzale delle Cascine un folto gruppo di musicisti guidato dal vocalist e bassista Eric Mingus, figlio del leggendario Charles e dalla contrabbassista Top Jazz Silvia Bolognesi. L’evento, che domenica debutterà a Firenze in prima assoluta nell’ambito della rassegna "Mixité" dedicata al sound globale, vedrà sul palco per l’occasione anche Noemi Fiorucci e Lusine Sargsyan alla voce, Emanuele Marsico alla voce e alla tromba, Isabel Simon Quintanar al sax tenore, Andrea Clockner al trombone, Gianni Franchi alla chitarra, Santiago Fernandez al piano, Matteo Stefani alla batteria, ma anche Pee-Wee Durante al trombone, alla voce e alle tastiere, nonché Simone Padovani alla voce e alle percussioni.

Tutti insieme appassionatamente per un live nel segno del migliore free-disco-funk che, oltre alle musiche di Gil Scott-Heron, si avvantaggerà di alcune composizioni originali di Silvia Bolognesi.

Questo repertorio si trasformerà in un album made in Florence dedicato al gigante del ritmo, classe 1949, scomparso nel 2011 a New York, che verrà inciso dal big ensemble per la label Fonterossa Records . "Il mio personale legame con Gil Scott-Heron riguarda la vicinanza alla tradizione musicale afroamericana di cui gli stilemi sono palpabili nella sua musica Dice Silvia Bolognesi, che è anche membro dell’Art Ensemble of Chicago -. La sua provenienza geografica e culturale si riflette inesorabilmente nelle sue opere, facendomi instaurare un senso di appartenenza e affinità".

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