Firenze invasa dai gabbiani. "Occhio, sono pericolosi"

Raffica di segnalazioni ad Asl e Comune: «Fate attenzione, possono essere aggressivi»

Gabbiani

Gabbiani

Firenze, 26 giugno 2019 - Sono comparsi una ventina di anni fa intorno alla discarica di Case Passerini, a Sesto Fiorentino. E da allora hanno trovato casa anche nell’area di Firenze, avvicinandosi sempre più al centro. Sono gli esemplari di gabbiano reale che ormai, come accade in tante altre città del mondo, si sono allontanati dal mare per adattarsi alle aree urbane. Negli ultimi tempi le segnalazioni si sono moltiplicate, con sempre più persone che si rivolgono al Comune, alla Asl o a ditte specializzate per allontanare questi volatili da tetti, antenne e grondaie. La situazione non è paragonabile a quella dei piccioni (1700 quelli contati negli 8 chilometri quadrati del centro storico, -37,6% rispetto al 1997 secondo il recente Atlante ornitologico della Lipu), né degli storni che hanno colonizzato intere aree, come quella intorno a Santa Maria Novella, ma la presenza gabbiani resta comunque da monitorare.

«La situazione non ha raggiunto la gravità di altre città – spiega Enrico Loretti, direttore igiene urbana veterinaria della Usl Toscana Centro – ma il numero dei gabbiani sta aumentando. È una presenza iniziata una ventina di anni fa, quando questi animali arrivarono alla discarica di Case Passerini. Qui trovavano cibo in abbondanza, in una zona per loro facilmente raggiungibile risalendo l’Arno dal mare. Non abbiamo numeri certi, ma oggi le presenze maggiori rimangono nella periferia occidentale, fra Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e le Piagge. Alcune coppie si sono comunque stabilite anche altrove». Non si salva neppure il centro, dove riescono ad adattarsi.

«I gabbiani hanno bisogno di acqua e cibo in abbondanza – continua loretti – ma sono buoni predatori e si arrangiano mangiando topi, piccoli rettili e pulcini di altri uccelli. li scoraggia invece il clima freddo dell’inverno, che probabilmente in questi anni ha limitato, a firenze, una diffusione ancora maggiore, avvenuta per esempio in città come roma. molti esemplari non restano stanziali ma si spostano nell’arco della vita fra firenze e la costa, proprio per cercare un clima più mite». sempre la usl si occupa anche di intervenire in caso di esemplari feriti, segnalati sempre più spesso dai cittadini. «si parla di circa 10 esemplari l’anno – spiegano – comunque in aumento: vengono curati e poi liberati. in caso di morte invece facciamo analisi accurate su eventuali patologie o parassiti, proprio perché si tratta di specie da monitorare anche nell’ottica della salute pubblica. ad oggi, fortunatamente, non è mai emerso nulla di particolare e la situazione è sotto controllo». intanto, per tutti, ci sono alcuni accorgimenti da osservare per non far proliferare i gabbiani: non lasciare sporcizia in giro, non nutrirli e proteggere grondaie e nicchie. se la nidificazione è già avvenuta invece è opportuno rivolgersi a dei tecnici e muoversi con prudenza: i gabbiani sanno essere molto aggressivi.

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