Campi Bisenzio, folla commossa per l'ultimo saluto a Gianmarco Moretti

I funerali dell'istruttore di arti marziali. Don Blader: "Adesso è un guerriero dello spirito per vincere contro il male"

Un momento del funerale di Gianmarco Moretti (Germogli)

Un momento del funerale di Gianmarco Moretti (Germogli)

Campi Bisenzio (Firenze), 4 luglio 2020 – Oltre duecento persone per l’ultimo saluto a Gianmarco Moretti, l’istruttore di arti marziali morto lunedì scorso in seguito a un improvviso malore a soli 44 anni. Questa mattina, nel giardino della parrocchia di Santa Maria a Campi, una folla commossa ha voluto salutare per l’ultima volta il “guerriero Gianma”: la mamma Anna Maria e il babbo Umberto, i parenti, gli amici, i colleghi, i giocatori della Palla Grossa del quartiere Santa Trinita di Prato. Tutti ancora sotto choc per quella morte che lo ha colto di sorpresa subito dopo essersi allenato mentre si era fermato al pub per una serata con gli amici.

Finché viviamo dobbiamo combattere, diceva spesso Gianmarco. Ma non c’è solo il combattimento fisico, c’è anche quello spirituale. Adesso Gianmarco è un guerriero dello spirito per vincere contro il male” dice don Blader, parroco di Santa Maria, durante la sua omelia. Anche il parroco è particolarmente commosso: “Avevamo la stessa età, dieci giorni di differenza. Questa cosa mi ha colpito molto” continua don Blader facendo un parallelo tra i suoi studi per diventare sacerdote e l’impegno di Gianmarco per raggiungere importanti traguardi sportivio.

Siamo tutti smarriti, è arrivato troppo presto il tramonto per Gianmarco” prosegue il parroco. E ancora: “Il grande cuore di Gianmarco si vede dalla vostra presenza. Cerchiamo di vivere bene e di non essere in debito con nessuno perché la vita è un dono prezioso. Forte di più della morte è l’amore, l’amore di Gianmarco”.

Durante la cerimonia funebre, il baritono campigiano Devid Cecconi ha cantato l’Ave Maria, mentre la cantante Silvia Querci ha interpretato la canzone “Guerriero” di Marco Mengoni. Alla fine della cerimonia i giocatori della Palla Grossa si sono riuniti attorno alla bara e hanno intonato i canti di gioco per il loro amico. Un momento straziante che ha commosso tutti i presenti. Alcuni amici, poi, hanno accompagnato il feretro fino al carro funebre, altri lo hanno aspettato sul ciglio, davanti alla Rocca Strozzi, per un ultimo, interminabile applauso.

 

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