Il grande tennis torna a Firenze. C’era stato, ma al C.T.Firenze 1898 – lì nel 1910 era stata fondata la Federazione Italiana Tennis con Piero Antinori primo presidente – negli anni ’50 fino all’avvio del tennis Open nel ’68. Lo svedese Davidson vinse due edizioni ma i campioni visti alle Cascine furono tanti: Drobny, tre volte campione a Roma, i più grandi australiani, Newcombe che avrebbe vinto 3 volte Wimbledon, Cooper (3 Slam), Roche, Rose, gli americani Patty e Larsen, il cileno Ayala, il messicano Osuna, l’argentino Morea, e fra le donne Gibson, Connolly e Bueno, una decina di Slam in tre e fra le più grandi tenniste di tutti i tempi, oltre ai nostri Pietrangeli, Gardini, Merlo, Sirola.
Per un club non era facile far fronte ai bilanci dei tornei professionistici, ma nel ’73 – e fino al ‘94 – ecco ricomparire il grande tennis internazionale a Firenze. C’erano più di 5.000 spettatori e centinaia fuori dai cancelli nel ’73 per 4 ore di tennis straordinario culminato col successo 6-4 al quinto di Ilie Nastase, n.1 del mondo, su Panatta. Negli anni in cui chi scrive fu direttore del Torneo di Firenze, trionfarono i nomi più belli: da Panatta (1974) a Bertolucci (tre consecutive 1975-1977), Clerc, Ramirez, Gerulaitis, e poi anche Gomez, Larsson e tre volte un altro n.1 del mondo, Muster (’91,’92,’93) prima dell’ultima edizione del ’94 vinta da Filippini.
Che livello avrà l’Unicredit Open Firenze, un Atp 250 del 10-17 ottobre 2022, 625.000 euro di montepremi, quasi due milioni di budget gestionale (che si accolla la Fit)? Molti top-players saranno a caccia di punti per qualificarsi alla seconda edizione delle finali Atp di Torino a novembre. Zero punti a Wimbledon, zero nei cancellati tornei cinesi che ne distribuivano tanti (Shanghai era un Masters 1000, Pechino un 500).
Spesso nelle settimane degli Atp 250 ci sono tre tornei. Ma Firenze avrà solo la concorrenza della città iberica di Gijon. Però la settimana dopo Firenze, Napoli ospiterà un altro 250. Se non foste spagnoli dove scegliereste di giocare? In questi giorni Ruud, n.6 Atp, sta giocando un ATP 250. Perché no a Firenze?
Se già partecipassero i migliori italiani, magari con Sinner e Berrettini, cui si aggiungessero Musetti, Sonego, Fognini, sarebbe già un bel vedere. L’entry list verrà definita solo dopo l’US Open. Ma anche se il direttore del torneo Paolo Lorenzi non ha voluto sbilanciarsi, io scommetterei invece che qualcuno fra Rublev, Ruud, Tsitsipas, Shapovalov, Cilic, Hurkacz, Schwartzman, Dimitrov, Bautista Agut, Rune o Khachanov, lo vedremo qui. E Djokovic? E’ un sogno. Ma sognare non costa niente.
Ubaldo Scanagatta