
La fontana del Guasti, inaugurata nel 1995, ma a causa di problemi tecnici è stata spenta l’anno dopo
Il desiderio di rivedere funzionante la scultura-fontana di Marcello Guasti all’uscita dell’A1 accomuna molti, a partire da Nicola Schiavone, figlio di Artemisia Viscoli: fino a poco prima della morte (avvenuta nel 2022) ha auspicato di riportare a nuova vita l’opera del marito e da lui tanto amata. Schiavone, erede Viscoli-Guasti, lancia un nuovo appello per il suo recupero, dopo l’interpellanza presentata dalla consigliera Sabrina Merenda. "Mia madre ha collaborato all’opera, influenzandone il progetto con le sue conoscenze classiche, di astronomia e astrologia. A lei si devono gli studi sulla posizione per renderla uno "gnomone", una specie di orologio solare che indicasse gli equinozi e i solstizi - ricorda Schiavone -. Guasti assemblò la parte in bronzo nella casa di Terzano dove ora vivo, allestendo impalcature e impianto idrico. Ricordo quando, eretta la scultura, salì in cima a chiudere alcuni degli ugelli con saldatura per pompe non adeguate alla portata".
La storia della fontana, inaugurata nel 1995, è sempre stata travagliata: l’intenzione di tenerla accesa in perpetuo si rivelò impossibile per motivi tecnici, in particolare per la circolazione dell’acqua e la manutenzione. Ma nessuno avrebbe immaginato il suo spegnimento solo un anno dopo.
Nel 2015 fu riaccesa, alla presenza dell’autore e della moglie. Un’illusione durata pochi mesi. "Tanti sforzi miei e di chi ha a cuore l’opera, inclusi i sottoscrittori di una petizione online, sono andati a vuoto – dice Schiavone -. Eppure Guasti stesso si occupò della manutenzione fin quando le forze glielo hanno consentito: il suo impegno economico ha superato di gran lunga lo stanziamento iniziale".
Ora Schiavone vuole riuscire nel suo intento, almeno con l’accensione in momenti particolari dell’anno, per "dare corso alla volontà dei due artisti e lasciare a Impruneta e Firenze un’opera compiuta".
Il sindaco Riccardo Lazzerini ringrazia Schiavone e Merenda. "Ho a cuore quest’opera. Cercherò di chiarire le competenze precise sulla piazzola e di aprire un dialogo per farla rifunzionare, almeno in maniera periodica anche a scopo promozionale del territorio".