Ex Gkn, appello al governo: "Subito il tavolo di crisi"

Il Comune di Campi e la Regione invitano ad aprire a sindacati e lavoratori "L’unico piano industriale presentato finora è quello degli operai".

Ex Gkn, appello al governo: "Subito il tavolo di crisi"
Ex Gkn, appello al governo: "Subito il tavolo di crisi"

di Pier Francesco Nesti

CAMPI

"Il governo sta fuggendo e il rischio, dal 1 gennaio, è quello di dover gestire una vera e propria bomba sociale". Alzano la voce il sindaco Andrea Tagliaferri (insieme a lui anche l’assessore al Sociale, Lorenzo Ballerini) e il consigliere del presidente Giani sulle crisi aziendali, Valerio Fabiani, che ieri mattina hanno fatto il punto sulla vertenza ex Gkn, presente anche il capo di Gabinetto della Città metropolitana, Alfredo Esposito. Tutto questo all’antivigilia del cosiddetto ‘Tavolo tecnico preliminare con la Regione’, ovvero con la sola partecipazione del governo e della Regione.

Ma soprattutto dopo l’annuncio da parte del liquidatore della volontà di riaprire la procedura di licenziamento dei lavoratori a cui sono seguite le dichiarazioni del ministro Urso e del sottosegretario Bergamotto che "facendo riferimento a delle presunte norme, – ha detto il sindaco Tagliaferri – hanno detto che non è possibile convocare il tavolo di crisi per una società in liquidazione. Noi abbiamo studiato attentamente le carte, ma di queste norme non ne abbiamo trovata traccia, di fatto hanno scaricato la vertenza sul nostro territorio". Concetti, questi, ribaditi da Fabiani, che ha aggiunto: "Quello fra Regione e governo non può essere considerato neanche un tavolo tecnico, ma politico. Mentre intorno a quel tavolo devono sedersi anche i sindacati, le istituzioni locali e i lavoratori, gli unici per il momento che hanno presentato un piano industriale, basato sulla produzione di cargo bike e di pannelli fotovoltaici, e che hanno tutto il diritto di essere ascoltati. Siamo di fronte a una situazione inaudita, è la prima volta che mi trovo davanti a qualcosa del genere. Se il governo ha intenzione di consultare il piano dei lavoratori, allora si faccia un vero tavolo tecnico, altrimenti ci troviamo di fronte a un grande bluff".

"Noi continuiamo a chiedere il tavolo di crisi – ha concluso Fabiani - perché di crisi stiamo parlando. Parteciperemo all’incontro del 12 ottobre, ma, lo ribadisco, chiediamo la convocazione anche di un vero tavolo tecnico per discutere del piano industriale. Basta giocare con le parole e con la pelle dei lavoratori". Stessa richiesta arriva dalla Fiom nazionale e fiorentina che tuona: "Non scaricare le responsabilità".

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