Firenze, 29 settembre 2016 - "Sono andato in farmacia a misurarmi la pressione perché non mi sento bene". Con questa giustificazione un 67enne agli arresti domiciliari ha provato a giustificare la sua evasione dagli arresti domiciliari.
Nella serata del 28 settembre, i carabinieri eseguono il controllo del 67enne sottoposto alla detenzione domiciliare. Il controllo però non va a buon fine perché l’uomo non risponde al citofono dell’appartamento. I militari, non ricevendo alcuna risposta, lo contattano tramite il 112 sul suo cellulare, sentendosi rispondere che si era allontanato da poco perché non si era sentito bene e voleva farsi misurare la pressione in una farmacia vicino alla sua abitazione. I carabinieri, insospettiti dalla scusa, approfondiscono la vicenda, portandosi immediatamente presso la farmacia indicata dal 67enne.
Da un rapido confronto dell’orario in cui l'uomo non era stato trovato in casa e quello dichiarato dal personale della farmacia, che effettivamente aveva misurato la pressione all’uomo, "il sospetto che quest’ultimo avesse mentito per giustificare la sua assenza dall’abitazione si è trasformato in certezza" scrivono i carabinieri in una nota. In pratica, il 67enne "si era sì presentato presso la farmacia per farsi misurare la pressione, ma solo successivamente al contatto telefonico avuto con i militari. L’uomo, infatti, sicuramente fuori da casa per altri motivi, al fine di costituirsi un alibi che ne giustificasse l’assenza, si era precipitato in farmacia chiedendo di farsi misurare la pressione e alla domanda di una delle dottoresse sul perché fosse agitato aveva risposto candidamente che aveva ricevuto la telefonata dei carabinieri che lo stavano cercando".
Da qui l'arresto per evasione.
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