
di Antonio Passanese
Saranno i giudici del Tribunale amministrativo della Toscana, il 7 dicembre, a decidere se sospendere o meno la delibera Nardella o anti Airbnb, il provvedimento che vieta l’apertura di altri bad and breakfast nell’area Unesco (dove si concentra il 75% di tutti gli appartamenti affittati ai turisti) perché violerebbe i diritti di proprietari e gestori. Due ricorsi sono stati presentati dall’avvocato amministrativista Riccardo Tagliaferri ma al tar ne sarebbero stati depositati altri quattro. "Il Comune ha introdotto una nuova categoria, e non poteva farlo – afferma il legale – lo può fare solo il legislatore. Palazzo Vecchio, insomma, può intervenire limitando solo le categorie già esistenti. L’atto presenta delle criticità evidenti e presta il fianco a tutta una serie di dubbi interpretativi e perplessità che nascono dal tenore della delibera. Abbiamo anche presentato delle nostre osservazioni alla variante". Per Tagliaferri l’aspetto che crea maggiori problemi riguarda l’insediamento delle nuove locazioni turistiche perché "non è chiaro che cosa si intenda per insediamento e quali potrebbero essere gli effettid ella variante con riferimento agli immobili utilizzati per locazioni turistiche".
Intanto, Apartments Florence insieme a Property Managers Italia e altri 30 esponenti, tra persone fisiche e giuridiche, ha dato mandato ai propri legali di adire un ricorso al Tar "contro la mossa antidemocratica del Comune di Firenze. La manovra del Governo, per quanto spiacevole nell’enorme aumento della tassazione, è una decisione legittima che farà capire ancora di più quanto gettito l’industria della locazione breve porti nelle casse dello Stato, oltre che degli stessi Comuni".
Lo annuncia Lorenzo Fagnoni, Ceo di Apartments Florence e Presidente dell’associazione Property Managers Italia. "Sono contento del Codice Identificativo Nazionale: va a rimpiazzare quello regionale che in qualche modo comportava disparità di comunicazione di procedura da una regione all’altra. Questo permetterà di identificare i proprietari e i gestori di case, di controllarli e di migliorare la regolarità dell’industria degli affitti brevi - aggiunge Fagnoni - Resta da dire però che l’aumento della cedolare secca per i proprietari di 2, 3 o 4 immobili è eccessivo, 5 punti su 21 sono un aumento del 24%". Per l’associazione che riunisce i proprietari di appartamenti per locazioni turistiche "Un proprietario di cinque immobili che si affida ad un’agenzia non mette in moto risorse umane e strumentali per il raggiungimento di un profitto, che è la definizione di impresa del codice civile. L’impresa infatti viene fatta dalla società di gestione: pensare che il proprietario di quattro immobili, in cui parzialmente nell’anno si fanno anche affitti brevi, debba prendere partita Iva per locare proprio immobile è un’assurdità". I ricorsi, volti sempre a ottenere una sospensiva, saranno depositati in cancelleria nelle prossime ore. Infine, oggi scadono i termini per presentare le osservazioni alla delibera che prima dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale dovrà passare per la commissione urbanistica del Comune.
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