Astori, la compagna Francesca si racconta: "Sono certa di aver reso felice Davide"

Francesca Fioretti, per la prima volta, racconta la sua vita dopo la morte del compagno, il 4 marzo scorso

Davide Astori con la compagna Francesca Fioretti

Davide Astori con la compagna Francesca Fioretti

Firenze, 14 ottobre 2018 - "Sei il mio sole". E poi una dopo l'altra foto che più di ogni parola raccontano di loro, di quello che sono stati e che saranno per sempre. Francesca e Davide un amore potente che resta cristallizzato in quegli scatti. Francesca Fioretti, compagna di Davide Astori, il capitano della Fiorentina morto improvvisamente il 4 marzo a Udine mentre era in ritiro con la squadra, per la prima volta, in un'intervista al Corriere della Sera rilasciata a Walter Veltroni, rompe il silenzio in cui si è chiusa e protetta da quella maledetta domenica di 7 mesi fa e racconta, "con sofferenza", il suo Davide, la loro storia. 

“Ci siamo conosciuti una sera di settembre 2013 - racconta Francesca. A una festa lui mi ha fermato per chiedermi come era il Vietnam, dove io ero stata come concorrente del programma televisivo ‘Pechino express’. Sembrava una strategia di “rimorchio”, ma la vita e i nostri viaggi si sarebbero incaricati di provarmi che era sincero. Quella notte mi arrivò il suo primo messaggio, si era fatto dare il numero da un amico. Mi ha scritto per un mese, ogni giorno. Lì sono tutte le nostre chat del primo periodo. Non ho la più pallida idea del perché un giorno io mi sia messa a stampare tutte le chat dell’inizio della nostra storia. Sebbene sapessi che con il tempo si potevano cancellare, non avevo davvero motivo, allora, per doverle stampare. Così iniziò il nostro amore".

E da quell'amore è nata una meraviglia di nome Vittoria, per la quale ora Francesca deve continuare a camminare più forte che mai. "E' l'unica cosa più forte del mio dolore". "Il 5 Marzo (il giorno dopo la morte di Astori, ndr) ho accompagnato Vittoria a scuola e sono andata dalla psicologa dell’infanzia. Ho voluto mantenere la routine quotidiana di sempre. Nemmeno la cosa più tragica che poteva mai accadermi doveva destabilizzarla. Non devo vivere il mio dolore attraverso di lei, non deve vedermi triste né disperata. La sua serenità dipende dalla mia. Davide, per quanto io stia male, non deve diventare un tabù, qualcosa di cui non si può parlare. Vittoria sa che lui non tornerà, ma lo abbiamo collocato in un luogo immaginario in cui è felice. Il vuoto che ha lasciato Davide non ci deve inghiottire. Devo fabbricare le ali con le quali Vittoria possa volare nella vita".

Davide e Francesca, diversi e complementari, "la sua vita - racconta Fioretti  nell'intervista - era regolare, come una linea orizzontale. La mia era rapsodica, cadute e risalite". E poi i viaggi, la loro più grande passione: il Giappone, il Perù, India. "Andavamo come due adolescenti, treni e autobus. Prima del viaggio in Perù scoprii di essere incinta, lì ci dissero che l’avevamo persa dopo un controllo. Quando tornammo a Roma, era ad aspettarci. ‘Se è così forte, non può che essere una bambina’, disse.

Ora la vita di Francesca deve ricomiciare. E il cammino ricomincia da Milano dove tornerà lentamente a lavorare. Ma se c'è una cosa che le dà sollievo è la consapevolezza di "aver reso felice Davide".  

Francesca Fioretti in partenza per Udine (foto)

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