SANDRA NISTRI
Cronaca

Darsi una mano inizia dal pianerottolo

Il Comune di Sesto, la Misericordia di Quinto e altri enti organizzano il progetto ‘Vicinato solidale’

di Sandra Nistri

Un tempo la rete di rapporti tra il vicinato era una cosa stabilita nei fatti se non sulla carta. Così riprendere da scuola il figlio dei vicini insieme al proprio o garantire ‘ospitalità’ qualche ora ai bambini in caso di assenza dei genitori era abituale, come sostenersi a vicenda in caso di necessità. Oggi la situazione è profondamente cambiata e a malapena si conosce chi abita di fronte, sullo stesso pianerottolo, con rapporti che spesso si limitano a formali saluti. Punta così a ritrovare un po’ del vecchio spirito e disponibilità, pur in una forma istituzionalizzata e non spontanea, il progetto "Vicinato Solidale", presentato ieri, che vede una collaborazione stretta tra Comune, Società della Salute Zona fiorentina Nord Ovest, Misericordia di Quinto e Centro affidi: "Si tratta di un progetto innovativo per la nostra zona e di cui andiamo molto orgogliosi – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali e presidente della Sds Nord Ovest, Camilla Sanquerin –. L’iniziativa nasce da una parte dalla necessità di dare risposte ad alcune famiglie, seguite dai servizi sociali, che manifestavano difficoltà per la mancanza di una rete di rapporti familiari e di conoscenze sul territorio, e dall’altra dalla disponibilità della Misericordia di Quinto che per anni ha gestito l’accoglienza di bambini dalla Bielorussia. Questa esperienza si è fermata per il Covid e anche per la situazione geopolitica attuale e le famiglie che si erano impegnate si sono sentite in qualche modo ‘orfane’. Per questo abbiamo pensato che potessero rappresentare un primo nucleo per il progetto".

I servizi da mettere a disposizione potranno essere i più diversi così come le ore nel corso della settimana: ci potranno essere persone che si prestano ad accompagnare a scuola i bambini o a riprenderli, altre che li aiutano nei compiti, altre ancora che aiutano nel disbrigo di pratiche burocratiche.

L’elenco potrebbe essere molto più lungo: "Il Centro affidi – ha sottolineato Tirsa Tilenni assistente sociale Centro affidi cooperativa Di Vittorio – prenderà le adesioni delle famiglie che daranno disponibilità e, dopo un colloquio con loro, con i Servizi sociali sarà effettuato l’abbinamento con una famiglia in difficoltà. Non occorrono particolari requisiti: basta essere maggiorenni e residenti sul territorio. Pensiamo di abbinare per uno stesso caso due o tre famiglie volontarie per dare un maggiore respiro e possibilità di collaborare a chi si impegna. Il progetto avrà una durata di nove mesi, prorogabile, e ci saranno gruppi di auto-aiuto per i volontari". L’obiettivo è estendere l’esperienza sul territorio non solo sestese ma dell’intera area della Società della Salute, e già alcune realtà e parrocchie si sono fatte avanti.