Danni da vaccino sul figlio Ma devono rendere 1,2 milioni

Genitori condannati a restituire gli indennizzi, fermata l’esecutività in appello

Una coppia di anziani genitori non dovrà, almeno per il momento, restituire la somma ingente di 1,2 milioni di euro, oltre agli interessi, al ministero della Salute, ovvero le indennità riconosciute e percepite dal 2008 dal figlio rimasto invalido a seguito della vaccinazione antipolio. Lo ha deciso la corte d’appello di Firenze, sezione lavoro, con un’ordinanza che ha sospeso l’immediata esecutività di una sentenza di primo grado con cui si obbligavano il padre e la madre dell’uomo, oggi 55enne, rimasto invalido da bambino a seguito della vaccinazione, a rendere le indennità.

La decisione nel merito è comunque attesa nelle prossime settimane. La vicenda si lega alla causa avviata dalla coppia di genitori per ottenere una rivalutazione delle indennità a favore del figlio: il tribunale, accogliendo le richieste del ministero, l’ha negata e poi ha chiesto loro indietro quanto ricevuto perché percepito in costanza di una controversia con lo Stato, condizione che escludeva l’indennizzo in base a un decreto ministeriale del 2006, su cui si è basata anche la Cassazione in un’altra decisione in merito. Secondo il legale della coppia, l’avvocato Marcello Stanca, presidente di Amev, l’associazione per malati emotrasfusi vaccinati, la giustizia amministrativa ha però ritenuto inefficace la norma. "Si tratta di una somma ingentissima e sproporzionata rispetto alla pacifica condizione personale e patrimoniale dei coniugi, entrambi anziani, e - scrive la presidente della corte d’appello di Firenze, Maria Lorena Papait, nella sua ordinanza di sospensione - a loro volta con problemi di salute, oltre che dediti all’assistenza del figlio interdetto per gravissime lesioni subite in conseguenza della vaccinazione obbligatoria".

"I genitori non erano e non sono no-vax - spiega l’avvocato Marcello Stanca -. La madre ha 84 anni e per seguire il figlio ha a suo tempo rinunciato al lavoro; il padre, 83enne, è un ex dipendente pubblico: entrambi temono di lasciarlo senza assistenza. Nel 1967 si sono affidati ai sanitari del tempo per garantire al proprio bambino il vaccino antipolio". Ma dopo qualche settimana dalla somministrazione al piccolo fu diagnosticata una encefalite con oligofrenia, che rende incapaci di articolare qualsiasi parola. E da quel momento il bambino, oggi uomo, ha dovuto fare i conti con enormi e invalidanti problemi di salute. "Da allora – prosegue il legale della famiglia - non si è più ripreso ed oggi è invalido civile al 100%, richiede assistenza personale diurna e notturna poiché è preda di improvvise crisi epilettiche, non controllabili".

L’avvocato Marcello Stanca, presidente di Amev, l’associazione per malati emotrasfusi vaccinati è da molti anni in prima fila nella battaglia per il riconoscimento di indennizzi a chi ha riportato danni dalle vaccinazioni obbligatorie. Resta da vedere, in questo specifico caso, quali saranno le prossime decisioni della giustizia a proposito.

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