Commisso e l'attacco a città e giornalisti: minaccia di addio a Firenze e alla Fiorentina?

Ripercorriamo la conferenza stampa di fuoco di quasi due ore del patron viola: "Quanto in fretta hanno raggiunto i risultati gli altri presidenti?"

Firenze, 15 maggio 2021 - Un’esondazione prima quieta – ma quanta fatica per trattenerla – e poi impetuosa da Firenze verso il resto del mondo, dove Rocco Commisso ha chiarito di potersi dirigere quando e dove vuole essendo in grado, considerato il suo patrimonio, "di comprare qualsiasi club in qualsiasi sport".

Una minaccia di addio? Di sicuro una lunga collezione di parole appuntite, un’ora e cinquanta minuti di conferenza stampa per estrarsi sassolini, sassi e alla fine macigni dalle scarpe con un giro panoramico che è partito da una considerazione: i fiorentini criticano troppo, mi diano tempo, ho investito tanti soldi (circa 335 milioni, secondo i conti di Commisso) e se proprio vogliono – "visto che sanno tutto di calcio" – si riprendano la società, la gestiscano meglio di me, si divertano. Dopo averla comprata, questo è ovvio.

CITTÀ TROPPO CRITICA

Tema non nuovo, ma questa volta Commisso ha allargato il tiro su Firenze accusandola praticamente in toto di irriconoscenza: "Sono venuto perché innamorato di questa città dal 1973, ci sono tornato poi negli anni e nel 2016 ho prersentato la prima offerta per comprare la Fiorentina. Ci ho messo passione e tanti soldi, appure ho ricevuto soprattutto critiche... Mi chiedo quanto altri presidenti in giro per l’Italia abbiano raggiunto in fretta i risultati. Eppure Firenze non è contenta, mi accusa, offende la mia famiglia, ha massacrato i miei giocatori...".

LA PROVOCAZIONE

E qui la durezza si è trasformata in ironia, chiamando indirettamente in causa le forze imprenditoriali della città: "Chi volesse la Fiorentina dovrebbe fare come me, di questi 335 milioni mettere una caparra di 35 entro 10 giorni. Non scherzo, vediamo se qualcuno si farà avanti... Ci sarà qualche fiorentino disposto ad acquistarla? Do questa opportunità, soldi e finanziamento per prendere il comando del club in cambio di garanzie, magari qualche casa visto che mi chiamano ‘mattonaro’". Uno sfogo che evidentemente parte da lontano, avendo evidentemente catalogato il padrone della Fiorentina ogni critica espressa sui giornali, sul Web, alla radio o in Tv.

LE ISTITUZIONI

Più morbida la posizione nei confronti delle istituzioni cittadine – c’è stato un riavvicinamente con il sindaco Nardella dopo i tempi della crisi. Il tema centrale è stato comunque quello delle "critiche irrispettose" e duro è stato lo scontro fra il presidente della Fiorentina Rocco Commisso e il presidente dell’Assostampa Toscana Sandro Bennucci. L’imprenditore americano ha però ha interrotto rapidamente il confronto con il presidente dell’Assostampa Toscana, ribadendo quanto annunciato tempo fa in merito ai cartellini gialli e rossi per i giornalisti: "Ci sarà gente che non potrà venire in Fiorentina o al Centro sportivo. I media hanno diritto di critica? E io ho diritto di proprietà". E questa sembra solo la prima puntata. O forse l’ultima.

L’ATTACCO AI GIORNALISTI

E qui il sassolone di Commisso è diventato pesantissimo, il tono si è indurito assai e tutto è proseguito sul filo della provocazione che ha coinvolto anche la categoria dei giornalisti, chiamata pesantemente in causa "perché non è in grado di isolare o prendere provvedimenti contro chi fa male il proprio lavoro o racconta sistematicamente bugie".

 

 

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