Covid. "Entro il 10 gennaio vaccinati tutti gli ospiti Rsa"

L’assessora regionale al Sociale: "In Toscana probabile copertura alta sennò valutare l’obbligatorietà"

Serena Spinelli

Serena Spinelli

Firenze, 30 dicembre 2020 -  L’assessora toscana al Sociale Serena Spinelli lo ha ribadito con forza nelle riunioni di giunta: «I nostri anziani delle Rsa siano i primi ad essere vaccinati». E così è stato.

Assessora, entro quando gli ospiti Rsa saranno vaccinati?

«La previsione è di riuscire a vaccinare tutti gli ospiti entro il 10 gennaio. In generale, oltre ai tempi, sarà la massima adesione alla campagna vaccinale a fare la differenza. Ma è importante ribadire anche non si deve assolutamente allentare comunque le misure di prevenzione».

Non sarebbe opportuno rendere obbligatoria la vaccinazione al personale a contatto con gli anziani?

«Sono convinta, da medico ancor prima che da assessora regionale, che dare a tutte e tutti la possibilità e gli strumenti per un'adesione pienamente informata e consapevole sia il modo migliore per fare in modo che le persone richiedano volontariamente di fare il vaccino. Tutti abbiamo un interesse di protezione collettivo e personale che ci accomuna».

Circolano fake news e alzano la voce i no vax.

«Trovo paradossale la quantità di dubbi e pregiudizi antiscientifici intorno ai vaccini, grazie ai quali malattie che facevano migliaia di vittime e invalidi, sono state debellate. Anche stavolta non c’è nessun motivo scientificamente valido, tranne limitati casi, per non vaccinarsi».

Dobbiamo dire grazie alla ricerca.

La ricerca scientifica, che in soli nove mesi è riuscita a produrre vaccini rispondenti ad elevati standard di sicurezza ed efficacia ha raggiunto un obiettivo straordinario. Adesso tocca a noi fare ciascuno la propria parte, vaccinandoci per proteggere noi stessi e gli altri».

La Toscana risponderà?

«Chiaramente è indispensabile raggiungere una percentuale molto alta della popolazione e al momento per la Toscana questo appare ampiamente possibile. Certo se così non dovesse essere, ritengo che sarà inevitabile che a livello nazionale ed europeo si decida per individuare categorie o attività per cui sia reso obbligatorio».

Nonostante ordinanze e protocolli diverse Rsa in Toscana sono ancora luogo di focolai di contagi e purtroppo si contano ancora decessi tra gli ospiti. Come mai?

"L'obiettivo è quello di contrastare e limitare nella misura più ampia possibile il contagio e la diffusione del virus all’interno delle strutture. E su questo la Regione si è impegnata fin dall'inizio della pandemia, con misure che sicuramente hanno evitato scenari ben peggiori. Azzerare tale eventualità non è però tecnicamente possibile. In particolare in questa seconda ondata, in assenza di un lockdown generale, le possibilità di ingresso del virus sono state più elevate. Nonostante tutte le misure adottate, tra cui quella più dolorosa di vietare l’accesso ai familiari, lo screening quindicinale degli ospiti, quello settimanale per gli operatori, le Rsa non possono essere ‘blindate’ rispetto all’esterno. Per questo serve continuare ad avere la massima attenzione, nelle pratiche di sicurezza e prevenzione e nell’applicare tutte le misure previste. Adesso inizia la nuova fase, con la vaccinazione che garantirà la migliore protezione possibile agli anziani ospiti e agli operatori".

Avete messo in campo, tra ottobre e dicembre azione di protezione supplementare. Ci sono in programma nuove iniziative per proteggere ancor di più le Rsa?

"Ritengo che al momento ci sia da tenere compatto tutto il sistema – Regione, Rsa, Aziende Sanitarie, operatrici e operatori – per una puntuale applicazione di tutte le misure di protezione. Proprio pochi giorni fa, inoltre, abbiamo messo a disposizione degli operatori delle Rsa, accanto alla guida già diffusa con le indicazioni di sicurezza per operatori e residenti, un nuovo corso di formazione on-line sulla sicurezza e la gestione del rischio sanitario e un video tutorial dedicato alle buone pratiche da seguire nello svolgimento delle varie mansioni quotidiane. Come dicevo la svolta è legata alle vaccinazioni, che giustamente abbiamo deciso di far partire dai soggetti più fragili e a rischio e che hanno pagato il prezzo più alto a fronte della malattia. Affinché tutto proceda al meglio c’è bisogno della sinergia e della collaborazione di tutti gli attori del sistema".

Il monitoraggio dei contagi nelle Rsa in questa seconda ondata quali informazione offre per affrontare al meglio l'inverno?

"I dati che ci giungono dal monitoraggio costante delle Rsa sulla diffusione del virus, sui ricoveri, i decessi e altri indicatori ci mostrano, a seguito dell’ultima ordinanza, un graduale, seppur lento, miglioramento della situazione. Quindi, ripeto, non credo che servano ulteriori iniziative ma la piena applicazione, con gli strumenti economici e formativi messi in campo dalla Regione, di tutte le misure di sicurezza e prevenzione. Anzi, l’obiettivo della Regione Toscana è quello di riuscire, appena questo sarà consentito dal punto di vista del rischio epidemiologico, ad allentare la morsa del distanziamento sociale imposto agli ospiti delle Rsa e anche delle residenze per disabili".

La presenza più capillare delle unità Usca e Girot hanno dato risultati auspicati?

"Certamente. Il rafforzamento delle Usca e dei Girot è stato un intervento estremamente utile per garantire l'assistenza e la cura ai pazienti positivi al Covid-19. Il principio che dovremo portarci dietro, oltre la pandemia, è la centralità dei servizi sociali e sanitari sul territorio e a livello domiciliare, di prossimità, costruiti e organizzati intorno ai bisogni delle persone".

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