Comunità energetica Greve in Chianti dice sì

Il piano del Comune coinvolge cittadini e aziende. L’assessore Romiti: "L’obiettivo è incrementare i benefici ambientali, economici e sociali"

Comunità energetica Greve in Chianti dice sì

Comunità energetica Greve in Chianti dice sì

Il Comune di Greve in Chianti crede nell’autosufficienza energetica, ed è pronta a investire sulle comunità energetiche con l’installazione di impianti fotovoltaici su alcuni degli immobili comunali. Obiettivo: produrre energia e metterla a disposizione delle famiglie che, entrando a far parte della comunità energetica, potranno usufruire dei relativi bonus economici. "L’intento – commenta l’assessore all’ambiente Stefano Romiti – è quello di incrementare i benefici ambientali, economici e sociali nel nostro territorio a vantaggio di tutta la collettività". I cittadini e le aziende che intendono aderire possono scegliere di rivestire ruoli diversi. È possibile contribuire in due modi. Come prosumer, consumatori e produttori allo stesso tempo, che dotati di un impianto collegato al proprio contatore con cui coprire il proprio fabbisogno elettrico, cedono alla comunità energetica l’energia in esubero. O anche soltanto come consumatori, e sono coloro che, non disponendo di un impianto proprio, consumano l’energia condivisa dagli impianti della comunità. La giunta Sottani ha già ottenuto l’adesione di una trentina di realtà tra cittadini, imprese e organizzazioni no profit interessati a far parte del progetto. Entrare nella comunità energetica non costa nulla e porta solo vantaggi agli aderenti.

È ancora possibile aderire con una richiesta disponibile sul sito web del Comune. Di questa nuova opportunità possono far parte anche coloro che possiedono e mettono a disposizione un lastrico o tetto per l’installazione di una parte dell’impianto di generazione diffusa, necessaria a coprire il fabbisogno di energia elettrica dello stesso titolare, della comunità e i finanziatori, interessati all’investimento per lo sviluppo della comunità energetica.

"Con la formazione della comunità energetica rinnovabile – sottolinea il sindaco Paolo Sottani – potremmo davvero realizzare un cambio di passo. Cittadini, associazioni e imprese, insieme potranno produrre e condividere energia rinnovabile, costruire impianti mirati a gestire e generare energia verde a costi vantaggiosi". La comunità energetica, in quanto soggetto privato, può regolare autonomamente le modalità di investimento e la ripartizione di costi e benefici tra i suoi membri e i soggetti esterni. Gli impianti di produzione e accumulo destinati alla condivisione e realizzati da soggetti privati possono godere della detrazione fiscale (Irpef) del 50% fino a un massimo di 96mila euro. Gli impianti che possono essere impiegati sono quelli fotovoltaici, a cippato, eolici e in genere tutti quelli che sfruttano fonti energetiche rinnovabili.

Andrea Settefonti

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