Il clown terapeutico ora 'studia' in smart

Continua la formazione a Spazio Reale, dopo una prima tranche di diciotto diplomati. Ma le prossime lezioni si faranno a distanza

Clown ospedalieri in smart

Clown ospedalieri in smart

Campi Bisenzio (Firenze), 30 settembre 2022 - A Spazio Reale continua la formazione dei clown ospedalieri che diventano virtuali. Se nei mesi scorsi, nei locali del centro di San Donnino, si è svolta la consegna di diciotto "diplomi" relativi al riconoscimento della figura professionale del clown ospedaliero e socio assistenziale, adesso parte una nuova sfida. Soccorso Clown, quale ente capofila, in collaborazione con Spazio Reale Formazione e altri partner europei, nell’ambito dei progetti europei Erasmus+, si è aggiudicato un finanziamento di 250.000 euro col progetto "Virtual Healthcare Clown".

"La formazione professionale – dice Olivia Salimbeni, direttore di Spazio Reale Formazione – è la nostra attività principale, essendo agenzia formativa accreditata dalla Regione Toscana. Questo progetto è l’evoluzione naturale del primo e quindi non potevamo non essere al fianco di Soccorso Clown e degli altri partner. Il nostro centro a fine novembre ospiterà le prime attività interne tra cui la formazione dello staff".

Il progetto, quindi, entra subito nel vivo. "Siamo lieti di poter realizzare questo nuovo lavoro insieme ai partner europei", dichiara Yury Olshansky, direttore generale di Soccorso Clown, entrando nei dettagli: "Si tratta di partenariato di cooperazione nel campo della formazione professionale che ha l’obiettivo di creare un programma di studi metodologici, procedure, strumenti e competenze digitali per adattare gli interventi dei clown ospedalieri ai bisogni e alle condizioni del mercato del lavoro".

Il nuovo progetto intende migliorare i contenuti digitali nella formazione dei clown ospedalieri professionisti, in modo da intervenire anche come clown ospedalieri virtuali. "In questo modo si possono far fronte a situazioni simili a quelle già vissute durante l’emergenza Covid-19 – continua Olshansky – ma questa novità può essere anche applicata alle zone logisticamente svantaggiate".

Strappare un sorriso ai malati è terapeutico. "L’esperienza, condotta prima in America, poi al pediatrico Meyer, ha dimostrato che la presenza del clown professionale riesce ad alleviare l’ansia e le paure dei pazienti, soprattutto bambini e anziani, ricoverati nelle strutture sanitarie e socio-assistenziali", dice ancora Olshansky, ricordando che "la qualifica professionale è fondamentale per ribadire la necessità che gli healthcare clown non sono e non possono essere semplici volontari, ma devono essere, per garantire prestazioni all’altezza della situazione, professionisti dello spettacolo".

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