Covid, Giani: "Ristorazione, se i numeri migliorano possiamo modificare orario chiusura"

Il presidente della Toscana ha sarà il primo a impegnarsi per "modificare le misure che sospendono la ristorazione dopo le ore 18"

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 28 ottobre 2020 -  "Se l'andamento epidemiologico dovesse migliorare, nei prossimi giorni, sarò il primo a impegnarmi per modificare le misure che sospendono la ristorazione dopo le ore 18". Cosi' il presidente della Toscana, Eugenio Giani, dopo l'incontro con gli esercenti di Confcommercio Toscana - Fipe che stamani hanno manifestato davanti alla sede della Regione Toscana, in piazza del Duomo a Firenze. Durante la manifestazione il vicepresidente nazionale di Fipe-Confcommercio, Aldo Cursano, aveva rivolto a Giani l'appello a posticipare le chiusure alle 22, in base alle facolta' concesse nel Dcpm ai presidenti di Regione.

Ipotesi valutata favorevolmente dal presidente: "Ne parleremo in consiglio regionale - ha detto Giani -, ma mi riservo di valutare l'andamento della curva epidemiologica nei prossimi dieci giorni". Il governatore ha incontrato i manifestanti, insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella: circa 500 persone, secondo quanto riferito dagli organizzatori, che si sono sedute per terra in piazza del Duomo intorno a 16 tovaglie apparecchiate sul selciato con piatti e bicchieri rovesciati a rappresentare le difficoltà del settore della somministrazione. Una protesta pacifica organizzata a Firenze da Fipe-Confcommercio Toscana in contemporanea ad altre città italiane, per denunciare la crisi dovuta alle limitazione imposte dall'ultimo Dcpm. In piazza con ristoratori e chef, anche sommelier, barman, pasticceri, gelatai, pizzaioli e titolari di locali da ballo. Ai manifestanti è  arrivata anche la solidarieta' dei tassisti, che proprio oggi manifestavano per la crisi che tocca il loro comparto e che in corteo hanno attraversato il centro suonando i clacson. "Abbiamo voluto gridare nel piu' assoluto silenzio il nostro 'no' a provvedimenti che sono iniqui, dannosi e inutili", ha affermato il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni. "Non è nei nostri esercizi - ha detto - che si propaga il virus, il problema  è altrove e il Governo deve avere la capacita' di intervenire in questo altrove. E se non ne è capace puo' anche andare a casa".

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