"Cessate il fuoco in Palestina". Approvata la mozione degli studenti

Il testo finale, con qualche modifica, ottiene il via libera all’unanimità dal Senato accademico

"Cessate il fuoco in Palestina". Approvata la mozione degli studenti

"Cessate il fuoco in Palestina". Approvata la mozione degli studenti

Al sesto giorno di ’acampada’ con circa cinquanta tende davanti al rettorato dell’ateneo, l’ondata della mobilitazione universitaria fiorentina contro l’invasione israeliana a Gaza ha lasciato dietro di sé la sua prima vittoria. Dopo giorni di silenzio da parte della rettrice Alessandra Petrucci, ieri mattina il Senato accademico di Unifi ha finalmente preso una posizione. Mentre all’interno del rettorato si svolgevano le discussioni e le deliberazioni istituzionali, quasi 300 persone hanno preso parte al ’controsenato’ animando di cori, balli, rulli di tamburi e musica araba quella che era piazza San Marco e negli ultimi giorni di proteste è diventata piazza Shireen Abu Akleh.

"La situazione è molto grave e servono concrete ed efficaci misure perché l’università smetta di investire nell’industria di guerra che favorisce Israele e il genocidio palestinese", ha spiegato Aida Kapetanovic, dottoranda alla sede distaccata della Scuola Normale di Pisa. "Abbiamo la sensazione che le istituzioni accademiche non ci stiano ascoltando e non sentano la stessa urgenza di fronte ai morti palestinesi". Perciò, studenti e dottorandi dell’ateneo fiorentino, con il sostegno degli altri gruppi studenteschi della Scuola Normale Superiore e dell’Istituto universitario europeo di Fiesole, hanno presentato al Senato accademico una mozione in due punti. Il primo, strettamente politico, è stato approvato dopo una lunga discussione. Come ha raccontato Valentina Peri, rappresentante del ’Comitato de* lavoratori Unifi in sostegno agli student* per la Palestina’, con questa dichiarazione "l’università si impegna a portare avanti azioni concrete per chiedere il cessate il fuoco a Gaza e porre fine al conflitto", oltre a condannare i bombardamenti israeliani sulle università, ma anche su ospedali e luoghi di culto. Posizioni che saranno ribadite anche domani alla conferenza dei rettori delle università italiane (Crui).

Per motivi tecnici il Senato ha poi trasformato il secondo punto della mozione in una raccomandazione vincolante: verrà istituita una commissione interna al comitato etico con il compito di valutare ed eventualmente interrompere gli accordi in essere con altre università israeliane e con le aziende che hanno rapporti con l’industria bellica impegnata nel conflitto (tra cui Leonardo).

Elena Magagnoli