Casse comunali più ricche. Tassa di soggiorno, l’aumento non frena il turismo a Firenze. In 5 mesi incassati 37 milioni

Entro la fine del 2023 Palazzo Vecchio conta di portare a casa 69 milioni, 20 in più del 2023. Ma è battaglia contro gli evasori: emessi atti per il recupero di 1,4 milioni di imposta non pagata.

di Antonio Passanese

FIRENZE

In appena quattro mesi – ovvero da aprile a luglio 2023 – Palazzo Vecchio è riuscito a incassare quasi 37 milioni di euro di imposta di soggiorno. Un record se si pensa che in tutto il 2022 nelle casse comunali erano entrati ’solo’ 49 milioni. Merito, questo, sia del boom di presenza che Firenze ha registrato quest’anno sia anche dell’aumento dell’imposta deciso dall’amministrazione (e che non poche polemiche avevano creato tra gli operatori del settore turistico). Sta di fatto che se lo scorso anno il Comune ha potuto beneficiare di un gettito extra di poco meno di 50 milioni, per il 2023 ne sono stati messi a bilancio 69, quasi 20 milioni in più. E non è escluso che la cifra possa aumentare da qui a fine anno.

"L’aumento è in linea con le nostre previsioni – gongola l’assessore al Bilancio Giovanni Bettarini – Per noi ovviamente la notizie è positiva. Qualcuno ci aveva accusato di voler ’ammazzare’ il turismo portando la tassa di soggiorno su di appena 50 centesimi e invece i fatti ci dimostrano che così non è stato. Le entrate che derivano da questa imposta per noi sono fondamentali perché ci consentono di tenere alto il livello dei servizi in città senza far ricadere i costi sui fiorentini".

I 69 milioni messi a bilancio, secondo i desiderata del Comune verranno utilizzati per elargire contributi a enti e istituzioni culturali per oltre 8 milioni, per realizzare eventi culturali (1,2 milioni), per la gestione delle biblioteche (più di 3 milioni), informazione e promozione turistica (2,5 milioni)fruizione beni culturali e ambientali (12,9 milioni), per contributi a istituzioni nel campo della moda 277mila euro), manutenzione patrimonio arborei e storico monumentale (9 milioni). Naturalmente la somma più rilevante Palazzo Vecchio la destinerà alla gestione del trasporto pubblico, per un totale di 31 milioni di euro.

Va detto, però, che per questi ultimi tre mesi del 2023 le entrate derivanti dalla tassa di soggirono potrebbero salire di almeno altri due milioni di euro. Da inizio anno a oggi, infatti, il Comune ha emesso atti per il recupero dell’imposta non pagata pari a quai 1,5 milioni di euro. Molti i gestori, soprattutto di strutture ricettive, che si sarebbero dimenticati di versare nelle casse di piazza della Signoria il balzello e a cui ora è arrivato un avviso bonario che potrebbe trasformarsi in seguito in una cartella esattoriale.