DI GUELFO
Cronaca

Caro fratello partigiano ti ricordo ancora

L'articolo riflette sul significato del 25 Aprile nel contesto attuale, evidenziando la persistenza della memoria della liberazione ma anche le sfide contemporanee legate alla violenza e alla guerra.

di Guelfo

Guelfi*

Piccole folle si consolano ognuna stretta nell’angolo scelto. Orazioni e canti che vanno a memoria. Rimpianti, ricordi: eppure quel giorno chi c’era lo tiene stretto al petto. Chi venne dopo vi si adagia ancora e finisce che poi vi si consola. Anche se con l’andare degli anni il 25 Aprile sbiadendo non trova le note e i colori di quei canti ribelli, non trova i sapori delle sue scampagnate sui prati che crescono al sole anemoni e margherite, mughetto e zefiro al profumo di libagioni deliziose. Zuppa di pane, fave e pecorino, pancetta affettata con un coltello dalla lama affilata come si conviene dalla stessa mano esperta. Sulla tovaglia a quadri appoggiata a terra: pentole bicchieri e pane. Intorno seduti alla meglio donne, uomini e bambini. Molti credevano fosse il nostro primo giorno di festa. La festa della liberazione. Il 25 Aprile come oggi, il primo giorno di un tempo, di un pensiero finalmente libero, liberato, libertario diceva qualcuno e ci ridevano sopra. Ne sono successe di cose negli appena trascorsi 79 anni, da quel 25 Aprile 1945 a questo 25 Aprile 2024. Poche ore fa quattro pazzi hanno sparato a Mosca uccidendo a vanvera, a vanvera missili super potenti dalla Russia abbattono mura e mietono vite a Kiev in Ucraina, nella striscia di Gaza Benjamin Netanyahu "spara" all’impazzata. Cos’è peggio di cosa? Anche stavolta il 25 Aprile, le facce, le rughe, gli occhi puntati sull’orizzonte che s’intravede appena dietro le macerie di Kharkiv, di Gaza; dietro lo scorrere desolato di chi ha appena perso tutto ma non la mano di chi lo guida più in là verso forse un morso di pane. Siam qui e merita celebrarti fratello partigiano fosse anche l’ultimo flebile filo di voce e di speranza.

*Ex pubblicitario

Esperto di comunicazione pubblica e politica