Caro-bollette Un macigno per le imprese

Giacomo

Cioni *

Siamo davanti ad un’emergenza che, nei casi più gravi, ha visto triplicare la bolletta delle imprese e che non solo rischia di inficiare la ripresa economica ma prospetta anche la sospensione della produzione da qui a qualche mese, se si pensa che a gennaio sono previsti maxi rincari con picchi fino al 50%. Un ostacolo particolarmente pesante per le piccole e medie imprese italiane che pagano un costo per l’energia superiore del 33% rispetto alla media europea. Non bastasse i piccoli imprenditori sono ancor più penalizzati perché a loro l’elettricità costa quattro volte di più rispetto a una grande industria a causa dell’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’ applicato agli oneri parafiscali in bolletta, che gonfia del 35% il costo finale dell’energia per le piccole imprese. In barba al principio ‘chi inquina, paga’, le Pmi devono finanziare la maggiore quota di oneri per le componenti della bolletta dedicate al sostegno delle energie rinnovabili, di categorie come le ferrovie e le imprese energivore, e i bonus sociali. Rincari dell’energia che hanno anche posto il tema del costo della transizione energetica, generando, tra l’altro, un effetto distorsivo nell’opinione pubblica rispetto ad un percorso che riteniamo non solo giusto ed equo per la salvaguardia del pianeta, ma che interpretiamo anche come una grande opportunità per le imprese. O riusciamo a tracciare un percorso di transizione giusta o le piccole imprese non riusciranno ad agganciare pienamente le opportunità del Green Deal. Cosa occorre per non spegnere le Pmi italiane? Una riforma strutturale della bolletta elettrica e l’adozione di misure per riequilibrare ed alleggerire il costo dell’energia pagato dalle piccole imprese.

*Presidente CNA Firenze Metropolitana

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