Boschetto, circolo addio Dopo settant’anni il parroco non rinnova il contratto gratuito

A Monticelli la fine di un’epoca: è il polo di aggregazione del rione. La storica associazione estromessa: la struttura a un nuovo soggetto. Chiude anche il bar. Don Darek: "Ci sono irregolarità da sanare" . .

Boschetto, circolo addio  Dopo settant’anni  il parroco non rinnova  il contratto gratuito

Boschetto, circolo addio Dopo settant’anni il parroco non rinnova il contratto gratuito

C’è preoccupazione a Monticelli sul futuro del Boschetto. Non si sa cosa ne sarà da lunedì, giorno in cui scadrà il comodato d’uso delle mura dello storico circolo, che gestisce anche una parte del parco monumentale. La collina di villa Strozzi che fu strappata alla cementificazione da don Antonio Sani negli anni ’70, è infatti di proprietà della parrocchia nella porzione prossima a via di Soffiano (il resto è di proprietà comunale) , così come l’edificio del circolo i vari annessi sportivi e ricreativi.

Il circolo parrocchiale c’è dal ’54 e dagli anni ’80 è affiliato al Movimento cristiano lavoratori. È il luogo di aggregazione di famiglie, giovani, anziani, bambini della zona e ne ha modellato la geografia sociale, trasformando Monticelli in quel rione vivo, dal forte senso comunitario che lo identifica nel quartiere. Il Boschetto è stato fucina di cultura, socialità, solidarietà: dall’arena che ha fatto la storia del teatro fiorentino tirando fuori nomi come Fabio Baronti e Antonio Susini e che proprio dallo scorso anno sta risorgendo, alla tradizionale festa della Rificolona, dalle conferenze ai mercatini contadini, dalle apericene all’area giochi per i bambini disabili, dagli incontri religiosi con padre Bernardo a quelli civili con politici di ogni schieramento ed enti istuzionali.

L’attuale parroco don Darius Jonski però non ha rinnovato il comodato all’Mcl per lasciarlo in uso al settantennale Crc Il Boschetto. Prima, spiega, ci sono da sanare diverse irregolarità strutturali, a partire dall’impianto elettrico non a norma. Assicura che lo spazio continuerà a esistere, ma in capo a un altro sogggetto associativo, che vedrebbe coinvolto il Centro sportivo italiano e la Caritas parrocchiale. Un dettaglio quest’ultimo, che ha alimentato la voce nel rione e sui sui social che la parrocchia smentisce categoricamente, dell’apertura un maxicentro di accoglienza.

"Vogliamo provare a dare una veste più aperta allo spazio del Boschetto , farlo diventare volto attivo della parrocchia aperto a ogni iniziativa che possa favorire l’aggregazione e la socializzazione del popolo, ispirandosi ai valori cristiani", è la generica rivelazione sul futuro. Ma il bar, che di fatto rende il circolo polo aggregativo del rione, rimarrà chiuso: deve essere ricondizionato e adeguato, spiega il parroco.

La motivazione non convince lo storico Crc, che denuncia di essere stato escluso dal nuovo progetto: "Dopo decenni di impegno qui, crediamo di meritare rispetto e considerazione, non di essere estromessi da un giorno all’altro, senza spiegazione", spiega il consigliere del Crc il Boschetto Roberto Coli. "Il circolo ha bisogno di garantire continuità per la comunità, il bar è un presidio oltre che sociale anche di sicurezza, visto che crea l’unico passaggio serale e impedisce che il parco faccia la fine di altri malfrequentati. Finora è sicuro", considera il consigliere Marco Di Bari. "Gli abitanti di Monticelli lo sentono come una cosa propria: il risultato più bello è quello di essere il circolo di tutti, in un ambiente meraviglioso. Spero che nel futuro rimanga un punto di riferimento a disposizione della cittadinanza e delle istituzioni", auspica il presidente Enrico Nencioni.

La questione sta per approdare anche sui banchi del Quartiere, come annuncia il consigliere Bisconti (Lega).

R.F.

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