Bekaert, licenziamenti sospesi fino al 3 ottobre

Uliano (Fim-Cisl): "Ottenuto un mese in più, ora si apra negoziato serio"

Bekaert, una manifestazione di protesta di lavoratori e sindacati (New Press Photo)

Bekaert, una manifestazione di protesta di lavoratori e sindacati (New Press Photo)

Firenze, 7 agosto 2018 - Sospesa fino al 3 settembre la procedura di licenziamento per i 318 lavoratori della Bekaert. È quanto è emerso a seguito dell'incontro, per formalizzare la conclusione della fase sindacale e la continuazione in sede istituzionale della procedura di licenziamento dei 318 lavoratori Bekaert, che si e' svolto mattina all'Agenzia regionale Toscana per l'impiego, alla presenza della direzione aziendale della Bekaert di Figline Valdarno, di Confindustria Firenze, delle organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm e della Rsu aziendale.

Nel corso dell'incontro - spiega una nota della Fiom - le organizzazioni sindacali e la Rsu hanno rinnovato l'invito a sospendere l'iter della procedura di licenziamento aperta lo scorso 22 giugno. La direzione aziendale ha accettato di sospendere temporaneamente i termini fino al 3 settembre, giorno in cui le parti si troveranno di nuovo al tavolo della Regione Toscana. Al termine dell'incontro Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil di Firenze ha dichiarato: "I licenziamenti sono dunque sospesi fino al 3 ottobre e lo slittamento di un mese, utile ma non sufficiente, e' la prova che la determinazione della Fiom e dei lavoratori paga e che la procedura puo' essere modificata o anche ritirata. Il nostro obiettivo, come sosteniamo coerentemente dal 22 giugno, resta la reindustrializzazione del sito produttivo e la salvaguardia dell'occupazione. La Fiom chiedera' un incontro al ministero dello Sviluppo economico prima del 3 settembre ed esorta sin da ora il Governo ad utilizzare il tempo guadagnato per giocare un ruolo vero in questa trattativa. Se il ministro Di Maio e' davvero contro le delocalizzazioni metta da parte gli slogan, si presenti al tavolo e ce lo dimostri coi fatti. La Fiom siedera' al tavolo per contrattare il lavoro, non le buone uscite". 

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