"Aziende riaperte, ma la sicurezza è crollata" Incidenti sul lavoro, allarme di Confintesa

Il segretario Ciccone: "Nelle piccole imprese si triplicano i turni del personale. E gli infortuni sono ripresi gravemente ovunque"

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di Carlo Casini

Nella Firenze post-pandemia, dove il tessuto aziendale è costituito da piccole imprese, i lavoratori sono fortemente esposti a rischio economico e di sicurezza. È quanto ha affermato Vincenzo Ciccone, segretario di Confintesa Toscana a margine della seconda Conferenza programmatica nazionale che si è tenuta questo 24 e 25 giugno a Roma e che ha inaugurato i congressi territoriali.

Cosa è emerso per e da Firenze dalla Conferenza programmatica nazionale?

"La Conferenza è stata il propellente per strutturarsi ancora di più sul territorio, grazie anche alle esperienze portate dagli altri territori che ci accrescono e ci fanno maturare. Le esigenze emerse sono quelle dei lavoratori, che non vedono più un futuro. Oggi rispetto alla conferenza del 2016, la pandemia e la guerra stanno portando a un’incertezza ancora maggiore. Le piccole imprese sono quelle che soffrono di più la situazione e che cercano di tagliare costi e personale; e in Toscana le aziende sono per lo più piccole realtà".

Una situazione ad alto tasso di difficoltà...

"Per poter sostenere gli alti costi, sono costrette a licenziare per giusto motivo. Il lavoratore si sente un soggetto poco difendibile, ci chiede maggiori tutele. Il contratto a tempo indeterminato non garantisce più il posto fisso nell’azienda".

Come si possono difendere i lavoratori?

"Si può opporre poca resistenza, il periodo di crisi certamente lo giustifica, e noi, come sindacato, siamo soli, perché le grandi sigle preferiscono i numeri più alti delle grandi imprese".

A cinque anni dalla prima Conferenza emerge un sindacato in crescita, in controtendenza con il generale indebolimento dei corpi intermedi. Nel suo intervento ha detto che non è facile sostenere una segreteria di un sindacato organico che si trova a portare avanti le proprie istanze tra le sigle confederali. Però, nelle scorse settimane, si registra il secondo posto nelle elezioni Rsu della Zignago di Empoli. Quali altri risultati su Firenze?

"Innanzitutto le adesioni sindacali, Confintesa nella nostra provincia è cresciuta del 400 per cento rispetto al 2016. Tra le elezioni Rsu, oltre alla Zignago, uno dei maggiori successi, sono state quelle della Gucci di tre anni fa che ci hanno portato ad avere sei rappresentanti: un prestigioso risultato che dovremo mantenere e anzi accrescere. Inoltre ci siamo fatti conoscere sul territorio fiorentino con trattative sindacali nelle aziende, in particolare nei trasferimenti d’appalto e nelle procedure di mobilità".

Al centro del suo intervento la sicurezza sui luoghi del lavoro: finito il lockdown, riaperte le aziende, sono riesplosi. È una nuova pandemia nascosta?

"Gli infortuni sui luoghi di lavoro sono ripresi ancor più gravemente con la riapertura delle aziende, con una parte del personale in ufficio e una parte a casa. Questo, soprattutto nelle piccole aziende, che nel nostro territorio sono la maggior parte, ha portato un aggravio di carico su chi era in servizio. Si è lavorato anche il triplo delle ore".

Numeri inquietanti.

"Tutto ciò ha portato a un maggior rischio per stanchezza fisica che, oltre che in azienda, si è riflesso anche nell’aumento degli incidenti nel trasferimento da lavoro a casa, perché in molti casi non si è osservato il giusto riposo di almeno undici ore".

E lo smart working?

"Nello smart working casalingo, che non è regolato da niente, dove si lascia utilizzare i propri strumenti, il rischio di infortunio è stato molto alto e ci sono stati casi che non sono stati riportati e spesso contestati dall’Inail come incidenti domestici".

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