Export e moda. Da oggi al lavoro 40mila aziende

Ma quasi tutto il terziario è ancora fermo al palo Negozi chiusi, mobilitazione dei commercianti

Aziende

Aziende

Firenze, 4 maggio 2020 -  Oggi tornano a lavoro circa 130mila fiorentini e riprendono l’attività oltre 40mila aziende. Ripartono le imprese manifatturiere, della moda, delle costruzioni, l’automotive, la fabbricazione di mobili, il commercio all’ingrosso. Via anche alle attività di restauro. Complessivamente, in provincia di Firenze, saliranno a quasi 93mila, su un totale di 119mila, le imprese aperte, per un totale di oltre 310mila lavoratori, su un totale di 420mila. E’ invece ancora fermo tutto il terziario, con poche eccezioni. Hanno riaperto il 14 aprile librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini, non hanno mai chiuso ambulanti e negozi di generi alimentari e da una settimana circa bar pasticcerie, gelaterie e ristoranti possono fare anche servizio di asporto.  

Secondo il calendario annunciato dal premier Giuseppe Conte, però, fino al 18 maggio non potrà aprire il resto del commercio al dettaglio e solo dal 1 giugno potranno tirare su le saracinesche acconciatori ed estetiste. Non è ancora prevista, invece, una data di riapertura per gli ambulanti di generi non alimentari, né si sa quando gli alberghi torneranno a ospitare turisti e uomini di affari. Di qui la protesta delle imprese del terziario, che oggi si mobilitano per chiedere di anticipare la riapertura. In sicurezza, ma si deve poter tornare a lavorare, chiedono le imprese, stremate da oltre due mesi di stop. Il rischio, infatti, è che a causa del prolungato fermo anti-Covid19, quasi 7mila imprese del commercio, turismo e servizi siano costrette a chiudere definitivamente. Secondo le stime dell’osservatorio congiunturale di Confcommercio Toscana, in collaborazione con Format Research, la perdita del 2020 per il terziario fiorentino potrebbe ammontare a circa 3 miliardi di valore aggiunto e 22mila posti di lavoro. Oggi, per protesta, dalle 10.30 alle 13.00, ristoranti, bar, negozi di abbigliamento e calzature, apriranno le porte, accenderanno le luci. Non potranno far entrare i clienti, ovviamente, ma faranno sentire la loro voce. Alle 12 al mercato di Sant’Ambrogio sarà a disposizione delle aziende il responsabile di Fiva Confcommercio, Luigi Bocciero, mentre alle 12.30 in piazza della Repubblica saranno presenti il sindaco Dario Nardella, il presidente di Confcommercio Firenze, Aldo Cursano, il direttore Franco Marinoni, il vicedirettore Stefano Guerri e il presidente dell’associazione ristoratori fiorentini Marco Stabile. Rappresentanti di Confcommercio e delle istituzioni saranno presenti in piazza anche a Pontassieve (via Ghiberti, presso la gioielleria ‘I Renai’), e a Borgo San Lorenzo (in piazza Dante). Gli esercenti esporranno una locandina dell’iniziativa sulle loro vetrine e lanceranno sui social l’hashtag #riapriamoilcommercio. Intanto, per l’85% di imprese che riaprono oggi non mancano le difficoltà, sia in termini sanitari che legali. A dirlo è Marco Bracaloni, esperto in assicurazioni per professionisti e aziende e relatore del seminario online di Primavera d’Impresa, l’iniziativa regionale dedicata alle pmi toscane che innovano, promossa e organizzata dalla cooperativa Crisis. "Parlo con imprenditori ogni giorno: si sentono soli. C’è ancora molta confusione tra livelli normativi regionali e nazionali. La possibilità di incorrere in una sanzione o nella chiusura dell’azienda è altissima. Il rischio ancora più grave è che partano casi di Covid dopo la riapertura". Oggi alle 15 sul web esperti e assicurazioni si confronteranno proprio su questo tema. Per informazioni www.primaveraimpresa.it. Monica Pieraccini © RIPRODUZIONE RISERVATA

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro