Notti senza freni, ora WhatsApp segnala le resse

Scambio di informazioni tra residenti e negozianti di Sant’Ambrogio : "I giovani bevono appiccicati"

Un agente della polizia municipale (foto New PressPhoto)

Un agente della polizia municipale (foto New PressPhoto)

Firenze, 3 febbraio 2021 - Un filo diretto tra negozianti e residenti della zona di Sant’Ambrogio e Borgo La Croce contro gli assembramenti dei nottambuli. E’ il progetto che verrà presentato al Comune con l’ambizione di mettere un freno alla deriva delle frange più sregolate della movida. Già dalla scorsa settimana i titolari di molte attività hanno messo a disposizione un numero di telefono WhatsApp al quale inviare le segnalazioni di eventuali assembramenti in modo da poterle inviare in tempo reale alle forze dell’ordine.

Gli sos sono puntuali e crescono a dismisura nel weekend. "Questa zona è stata di nuovo presa di mira, sabato c’era l’inferno. Centinaia di ragazzi senza mascherina sotto la pensilina del mercato" dice Simone Scavullo, presidente del Comitato Cittadini per Firenze. Sulla pagina del comitato è stato postato un video della notte brava che ha fatto infuriare il sindaco Dario Nardella. Il filmato parla da solo: sono appiccicati come sardine, almeno cento concentrati in pochi metri quadrati di asfalto. Sul posto sono poi intervenute le forze dell’ordine che hanno fatto decine di multe.

Sul piede di guerra il comitato ’Manoiquandosidorme’ che dopo aver inviato una lettera al presidente della Regione Giani, al prefetto Guidi, al sindaco Nardella e al questore Santarelli, chiedendo di intervenire il prima possibile per scongiurare il pericolo di un nuovo lockdown a causa dell’ennesima ondata di casi, la settimana scorsa ha firmato un esposto per denunciare il pericolo sempre più reale. "Riconosciamo – spiega Giuliano Leoni, uno dei portavoce - che ci sia uno sforzo da parte delle forze dell’ordine ma non basta. Le persone se intuiscono che una postazione è sotto controllo si spostano. Ci chiediamo se questi comportamenti, sia da parte dei clienti che dei gestori, siano perseguibili penalmente". Sull’orlo di una crisi di nervi anche i ristoratori che proprio non ci stanno a ritrovarsi centinaia di giovani davanti alle proprie saracinesche abbassate. "I nostri ristoranti sono chiusi la sera ma chi vuole, il modo di stare insieme lo trova comunque. L’alcol si può acquistare nei supermercati, nei minimarket o in tanti locali che con la scusa dell’asporto continuano a vendere" s’infuria Emanuele Cipriani, titolare del Lungarno 23. Era in via Pellicceria sabato poco dopo le 18.30 quando davanti ai suoi occhi si è ritrovato centinaia di ragazzini con i bicchieri in mano, a pochi centimetri l’uno dall’altro.

Da Santo Spirito intanto gli abitanti tornano a chiedere una cancellata. Dopo il no del consiglio comunale, il caso è arrivato in Regione. Il consigliere della Lega Giovanni Galli ha presentato un’interrogazione in cui chiede a Giani che "nel 2009 da assessore del Comune si espresse a favore", se ha intenzioni "di intraprendere azioni per tutelare il sagrato". "Da otto mesi - si sfoga Camilla Speranza, portavoce dei residenti - denunciamo e documentiamo il crescente abuso di alcol. Sulle scalinate della Basilica si beve, si vende droga, Servono provvedimenti urgenti. Ieri una signora è stata anche scippata".

Un appello a maggiori controlli arriva anche dal presidente Confcommercio Aldo Cursano: "Se non governiamo le riaperture, entro pochi giorni l’intero paese tornerà in zona arancione se non peggio".

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