
Arte e scienza a braccetto. Porte aperte a Villa Galileo
Immergersi nelle straordinarie scoperte della scienza e trarne ispirazione per creare opere d’arte contemporanea. È la dinamica della biennale "La Science de l’Art" che ha luogo a Parigi e nell’Ile de France da vent’anni e che, nella sua X edizione, varca per la prima volta i confini e approda a Firenze, a Villa Galileo, l’ultima dimora del grande scienziato sulle colline di Arcetri, gestita dal Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino, che ne cura la valorizzazione.
L’appuntamento è per oggi alle 17, nella Villa Galileo in via Pian dei Giullari 42, dove si inaugura la mostra "Cosmogonic Orchestra" dell’artista francese Maëva Ferreira Da Costa, che ha tratto ispirazione dalle ricerche sulla cosmologia, l’astrofisica e la nascita dell’universo, venendo a contatto con ricercatori dell’Università di Firenze, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica – Osservatorio di Arcetri e di altri istituti di ricerca.
La partecipazione di Villa Galileo alla biennale francese fa parte del più ampio progetto "Grasping the Cosmos", nato dalla collaborazione tra il Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino e il Galileo Galilei Institute. All’inaugurazione porteranno il saluto la prorettrice alla ricerca dell’Università Debora Berti, il direttore della sede fiorentina dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Giovanni Passaleva, Marc-Williams Debono e Alain Douté, rispettivamente presidente e direttore del "Collectif pour la culture en Ensonne", che promuove la biennale francese. La curatrice della manifestazione fiorentina Valeria D’Ambrosio introdurrà la mostra, insieme al fisico Pietro Centorrino. In programma anche brevi comunicazioni scientifiche sui temi ispiratori dell’artista, a cura di Andrea Ferrara (astrofisico della Scuola Normale) e di Natacha Fabbri (storica della scienza del Museo Galileo). Chiude la serata una performance dell’artista, insieme a Rilaben, dal titolo "Signal".