Anastacia va in tour e fa festa anche a Firenze

Dopo i rinvii per la pandemia, tappa il 26 settembre al Verdi a vent’anni dal suo album ’I’m Outta Love’

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Anastacia era pronta a festeggiare i vent’anni del suo album più popolare e amato, I’m Outta Love, quando è arrivata la pandemia a dilatare tempi della celebrazione. Così il 26 settembre sbarca al teatro Verdi con una versione riveduta e corretta di quello show intitolata, non senza ironia, I’m Outta Lockdown - The 22nd Anniversary. "Finalmente siamo riusciti a fissare le date e i teatri del tour, cosa non proprio facile in un anno in cui tutti mordono il freno perché non vediono l’ora di tornarsene sulla strada", spiega la soul lady di Chicago in videoconferenza dalla sua residenza svizzera.

Parliamo di contenuti.

"Dopo il lockdown penso che i fans si aspettino da me le loro canzoni preferite. Mi piacerebbe, però, aggiungere almeno un brano che non ho mai eseguito dal vivo. E almeno due o tre canzoni dell’album che verrà".

Ci saranno pure delle cover? "Nove anni fa mi ha divertito molto realizzare un progetto discografico come It’s a man’s world in cui rileggere a mio modo diverse hit del rock. Ero così entusiasta di far vibrare dentro di me quelle canzoni fantastiche che quando un secondo cancro al seno mi ha tolto la possibilità di portarle in tour ho aggiunto dolore a dolore. Lavorando poi all’album successivo, sono tornata a focalizzarmi sulla nuova musica. E’ su quella che voglio continuare a puntare".

Lei ha cantato pure i Queen nel musical ’We will rock you’. "Sì, nella versione del musical diretta da Massimo Romeo Piparo, un genio. Ho avuto il piacere di cantare dal vivo coi Queen una volta sola, in Sudafrica, sul palco del 46664, il concertone-tributo per Mandela. Col musical potrei anche riprovarci, ma non ho la più pallida idea del titolo da portare in scena".

La sua prima esperienza italiana l’ha fatta al Festival di Sanremo, condotto dalla Carrà.

"Sanremo è un evento mediatico così grande, che ne rimasi abbagliata. Raffaella venne a salutarmi in camerino con una familiarità tale da darmi l’impressione di conoscerla da sempre. Donna fantastica che non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno, ospitandomi pure a Carramba che sorpresa con un plotone di modelli a petto nudo che ballavano dietro di me. A pensarci bene, solo lei riusciva a farti fare certe cose".

Oltre che a Firenze, canterà a Milano, Roma, Catania, Bassano. Il pubblico cambia di piazza in piazza?

"Cambia ogni sera, soprattutto da voi. Nelle loro canzoni artisti come Pino Daniele o Giorgia danno voce molto bene alla passione e all’amore che ha per la musica il pubblico italiano. E io mi reputo fortunata di aver potuto lavorare con grandi interpreti come Eros Ramazzotti o Luciano Pavarotti. Che sia rock, pop o classica, noi in America guardiamo molto alla tradizione musicale italiana. Ecco perché emozionare un pubblico che vive la musica col cuore emoziona innanzitutto me".

Andrea Spinelli

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