REDAZIONE FIRENZE

Accendiamo la speranza

Veglia d'Avvento in cattedrale con l'arcivescovo Gambelli sul tema della speranza. Focus sulla fraternità e progetto di solidarietà in Brasile.

Accendiamo la speranza. È questo il titolo dato quest’anno alla Veglia d’Avvento di domani sera alle 21 in cattedrale. A presiedere la celebrazione, l’arcivescovo Gherardo Gambelli. La speranza sarà il tema di riflessione per tutto il tempo di Avvento, in preparazione al Giubileo che per la nostra diocesi sarà aperto, in cattedrale, domenica 29 dicembre. Per l’Avvento sono state predisposte dagli uffici pastorali quattro schede per la riflessione (una per settimana) e ogni giorno sul canale whatsapp della diocesi sarà proposta una frase sulla speranza tratta dalla Scrittura, dai documenti del Concilio o da figure che hanno segnato il cammino della nostra Chiesa locale. Ma l’Avvento, come peraltro la Quaresima, è un tempo forte per rendere concreti progetti di carità. L’attenzione della Diocesi quest’anno è focalizzata sulla fraternità con un’esperienza missionaria in Sud America.

"Il Centro missionario diocesano ci propone di vivere l’Avvento di fraternità, ossia una raccolta di offerte che quest’anno saranno devolute in favore di un progetto della parrocchia della Madonna della Pietà a Massaranduba, in Brasile, nella città di Salvador Bahia dove opera il nostro prete fidei donum don Marco Paglicci. - scrive nella sua lettera-invito l’arcivescovo Gherardo - La realizzazione del progetto che ci viene proposto è una bella occasione per fare sentire la nostra vicinanza a don Marco, ai suoi parrocchiani e a tante persone che potranno beneficiare, attraverso di loro, della nostra solidarietà. Partecipare a quest’iniziativa è un modo per essere missionari e anche una bella opportunità per fare la nostra parte nel rispondere a quell’appello che il Papa ci rivolge nella Bolla di indizione del prossimo Giubileo: “Rinnovo l’appello affinché con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri, così che i loro abitanti non ricorrano a soluzioni violente o ingannevoli e non siano costretti ad abbandonare i loro Paesi per cercare una vita più dignitosa“".