'Andata e ritorno' con Garko. "Ho imparato a non giudicare"

Amato, inseguito: l’attore è da anni l’oggetto del desiderio, l’uomo dalla bellezza impossibile. Un libro per raccontarsi anche e soprattutto nelle sue fragilità. Martedì l’incontro

Gabriel Garko

Gabriel Garko

Firenze, 19 gennaio 2020 - "Volevo solo parlare con me stesso, affrontare una volta per tutte le mie paure. Volevo entrare nei miei nascondigli, negli angoli bui. Cercare di capirmi, vedermi allo specchio: ho sempre scritto appunti, diari. Non è stato difficile. E mi è servito". L’attore Gabriel Garko presenta a Firenze martedì 21 alle 18 alla Feltrinelli Red il suo libro dal titolo "Andata e ritorno" (La nave di Teseo).

Garko è stato coraggioso a mettersi a nudo (anche) in un libro. ( Ride ) "A me piace scrivere. Ma non ho pensato, ok, domani scrivo un libro. E’ nato quasi per caso dall’esigenza di raccontarmi perchè ho fatto tanta terapia e analisi. Scrivere questo libro, tutto a mano e senza computer, è stata una sorta di terapia scritta e ci tengo pure a dire che nonmi sono improvvisato scrittore. E’ la tappa di un percorso".

In che senso? "L’ho fatto insieme a un’altra persona, uno psicologo che ha raccoglieva i miei pensieri, quello che gli raccontavo. Scrivere è un’arte della quale ho troppo rispetto, e non ci si improvvisa. Io gli parlavo di situazioni che mi sono accadute, e lui le scriveva".

E lui chi è ? "Non vuole assolutamente che si sappia, ma questo libro è scritto a quattro mani. Anche se l’ho letto, riletto, modificato e alla fine è uscito il mio libro".

Che è come? "Come me: sono sicuro che quello che ho scritto è il più possibile onesto, quindi ho deciso coscientemente di togliere dalla narrazione persone che hanno fatto parte della mia vita. Ho voluto privilegiare il mio percorso professionale per arrivare a quello che sono oggi".

«Andata e ritorno»: cioè? "E’ la voglia di sfatare il mito della classica frase: ‘Ah sei stato fortunato guarda dove sei arrivato’. Magari c’entra la fortuna, non posso negarlo, ma anche le rinunce che devi fare vanno messe in contro. Racconto come se mi guardassi dentro, e la mia convinzione: se vuoi profondamente una cosa, la ottieni".

Quanto paga la bellezza? "Senti: ho imparato che il più grande pregiudizio è negli occhi delle persone. Che l’errore più grande è giudicare a seconda di come una persona è vestita, dall’aspetto fisico. E ho imparato che se sai ascoltare e parli poco, susciti curiosità. Ovvio che essere belli aiuta, è come avere un cospicuo conto in banca".

E’ felice Garko? "In questo momento ti dico di sì. Ma tra dieci minuti potrei aver cambiato idea".

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