ALESSANDRO PISTOLESI
Sport

Le notti di Champions sono made in Empoli Brilla la galassia degli ex E se fossero rimasti tutti...

Bennacer, Krunic, Asllani, Zielinski, Di Lorenzo, Mario Rui e mister Spalletti. Sembrava una partita amarcord tra le glorie della società azzurra. E invece erano i quarti di finale della massima competizione europea.

di Alessandro Pistolesi

Le incursioni ficcanti di Zielinski, i cross delicati di Mario Rui, sulla fascia opposta la corsa educata di Di Lorenzo, Krunic che dà equilibrio al centrocampo e non sbaglia un pallone, persino il gol di Bennacer condito da tanta qualità. No, non sono i video amarcord di una partita dell’Empoli, ma è il resoconto delle ultime notti europee. Già, perché si scrive Champions League ma si potrebbe benissimo leggere Empoli Football Club. Ieri sera si sono conclusi i quarti di finale della fu Coppa dei Campioni e a brillare è stata soprattutto la galassia di stelle ex Empoli. Lanciate, forgiate, fatte splendere e, infine, consegnate al calcio che conta fino a diventare protagoniste sul palcoscenico più ambito.

Si dirà che non è una novità nella storia dell’Empoli, il cui vivaio è sempre stato una fucina inesauribile di talenti. Nel corso degli anni sono tanti gli esempi e non importa ora fare tutto l’elenco. Ma i vari Montella, Di Natale, Maccarone e compagnia non si sono mai spinti così avanti nella massima competizione europea. Il dato di quest’anno, invece, è lampante: gli ex Empoli protagonisti ai quarti di Champions erano sei, più l’allenatore. Praticamente più di mezza squadra.

A prescindere da come è andata a finire, la colonia napoletana in questa due giorni di Champions era la più nutrita: Piotr Zielinski (da anni ormai uno dei centrocampisti più forti della Serie A), Mario Rui, una garanzia nel suo ruolo e Giovanni Di Lorenzo, preso dall’Empoli quando era un terzino semi-sconosciuto in Lega Pro e ora leader e colonna portante del Napoli dei miracoli. Oltre ovviamente a Luciano Spalletti da Certaldo che ha iniziato a fare l’allenatore trent’anni fa esatti nella cantera dell’Empoli e ora sta per regalare un sogno atteso dai tifosi del Napoli dai tempi di Maradona. Ancora più sorprendente se vogliamo è la crescita del duo milanista, Ismael Bennacer e Rade Krunic. I due centrocampisti giocavano gomito a gomito nell’Empoli non più tardi di quattro anni fa e di strada da allora ne hanno fatta parecchia. Krunic ha giocato finora una Champions da veterano e insieme a Tonali sta tenendo in mano le chiavi del centrocampo rossonero. Lo stesso vale per Bennacer che è riuscito a mettere un ulteriore sigillo con il gol che ha permesso al Milan di vincere l’andata di San Siro.

E se ancora cinque indizi non fanno una prova, nel computo c’è pure da considerare Kristjan Asllani da Buti, prodotto doc del vivaio empolese. Il centrocampista dell’Inter sta faticando a trovare spazio in pianta stabile nell’undici titolare di Inzaghi ma quando viene chiamato in causa dà sempre il suo contributo.

Insomma, non è un azzardo dire che questa Champions League parla spiccatamente empolese. Difficile, forse impossibile, trovare squadre espressione di città da nemmeno 50mila abitanti, che riescono a ’consegnare’ così tanti giocatori all’olimpo del football. Sintomo che dalle parti di Monteboro, forse con efficacia persino maggiore rispetto al passato, stanno facendo qualcosa di incredibile. Certo una domanda sorge spontanea: dove sarebbe ora l’Empoli se avesse tenuto tutti i suoi talenti? Chissà... Ma in fondo la soddisfazione è enorme già così.