Equilibrio è la parola magica di Fabrizio Corsi: "Stare in A è un’impresa, non scordiamolo"

Empoli, il presidente guarda agli ultimi 12 mesi e fissa gli obiettivi: "Spero in un 2024 di soddisfazioni per la nostra gente"

Equilibrio è la parola magica di Fabrizio Corsi: "Stare in A è un’impresa, non scordiamolo"

Equilibrio è la parola magica di Fabrizio Corsi: "Stare in A è un’impresa, non scordiamolo"

di Simone Cioni

Da Udine a Cagliari, il 2023 dell’Empoli si è aperto e chiuso con un pareggio. In mezzo una salvezza migliorando il record di punti della stagione precedente, alcuni ’scalpi’ importanti come quelli di Inter, Juventus, Napoli e Fiorentina, ma anche le difficoltà del campionato in corso, in cui il club azzurro va a caccia di una storica salvezza: la terza consecutiva in A. Dodici mesi che ci siamo appena lasciati alle spalle e che abbiamo rivissuto con il presidente Fabrizio Corsi, spostando poi lo sguardo sul 2024 appena iniziato.

Partiamo dalla fine, a Cagliari un punto importante...

"La squadra ha interpretato bene una partita, che il Cagliari ha portato sull’aspetto fisico e del ’non gioco’, adeguandosi con carattere e portando a casa un pareggio meritato. Quello però che mi piace sottolineare è che andiamo a salutare un altro anno in cui l’Empoli sta disputando il campionato di Serie A, una cosa che andrebbe vissuta sempre con grande entusiasmo, mentre non tutti gli danno il giusto valore".

Qual’è stata la maggior soddisfazione dell’anno trascorso?

"Abbiamo vinto su campi importanti come San Siro, Napoli e Firenze, ma sono imprese che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di goderci a pieno, perché ogni volta la testa andava subito all’impegno successivo per evitare che un successo di questo calibro potesse portare un po’ fuori strada a livello di atteggiamento. Cosa che è anche successa, ma d’altra parte il gruppo è giovane e quasi tutti sono alle loro prime esperienze in A. Sta a noi dirigenti e allo staff tecnico, quindi, dare il meglio per mantenere la retta via. Ci sono da affrontare ancora venti partite, senza fare calcoli, ma è certo che dobbiamo fare qualcosa di meglio".

A tal proposito, visto che è ufficialmente iniziato il mercato invernale, quali ritocchi pensate di apportare?

"In difesa siamo giusti, anche numericamente, sebbene a Cagliari si sia infortunato Bastoni, che speriamo sia una cosa di poco conto. Qualcosa, invece, cercheremo di fare a centrocampo e in attacco, ma non possiamo permetterci giocatori da otto, dieci o quindici milioni come è invece nelle possibilità di molti altri club. Valuteremo quei profili che magari stanno trovando meno spazio, che riteniamo avere però le potenzialità per poter rendere al meglio nel nostro ambiente. E questo dimostra le difficoltà in cui ci dobbiamo muovere, con un esiguo margine di errore".

E in uscita, quale è la situazione dei talenti di casa Baldanzi e Fazzini?

"Molto dipende dalle opportunità di mercato che si vengono a creare, per noi e per gli altri, ma in un momento in cui il mercato non mi pare particolarmente ricco non credo che possano arrivare offerte per noi irrinunciabili a gennaio. Fazzini sta avendo continuità e sta proseguendo un percorso di crescita di cui siamo molto soddisfatti, Baldanzi invece sarà il nostro vero acquisto di mercato perché finora è stato enormemente limitato da un infortunio. Non escludo però che la rosa possa essere un po’ sfoltita perché a mio parere Andreazzoli potrebbe lavorare ancora meglio con un gruppo un po’ ridotto".

Intanto il nuovo anno si aprirà ospitando il Milan...

"È una tra le squadre più titolate d’Italia e solo poterla affrontare dovrebbe essere motivo di grande orgoglio. Per poter restare in questo mondo per una realtà con numeri non adeguati come la nostra, ci vuole infatti passione, tanto lavoro e competenza. Con questo non voglio passare da presuntuoso, ma in tutta Italia e non solo si respira un senso di ammirazione verso quanto riusciamo a fare".

Il 2024 dovrà essere anche l’anno dello stadio, a che punto siamo?

"Dobbiamo scegliere tra i partner che ci hanno dato il proprio appoggio, coloro che ci accompagneranno e contiamo di presentare il progetto entro un paio di mesi, ma tutto mi fa presumere che si vada verso la conclusione auspicata da tutti. Mi dispiace solo che le difficoltà sportive del momento non mi facciano vivere la cosa dal punto di vista emotivo che meriterebbe".

Tornando al 2023, c’è qualcosa che non rifarebbe?

"Ce ne sono tante, piccoli dettagli ma che alla fine fanno la differenza. Come dicevo prima, noi dobbiamo rasentare la perfezione per mantenerci a questo livello, perciò è importante fare tesoro degli errori".

Concludiamo con un augurio per questo nuovo anno....

"Naturalmente spero che ci riservi tante soddisfazioni, soprattutto per la nostra gente, che ci sostiene non solo durante le partite ma anche in settimana e sa approcciarsi con equilibrio ai ragazzi sia dopo una vittoria che, soprattutto, dopo una sconfitta".

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