SIMONE CIONI
Sport

Empoli: venti partite senza vittorie, errori difensivi e decisioni arbitrali discutibili

L'Empoli continua la sua serie negativa contro la Lazio, tra errori difensivi e decisioni arbitrali controverse.

Sopra Gyasi accerchiato dai giocatori della Lazio, sotto i bambini della Scuola del Tifo (Gasperini Foto/CronacheGermogli)

Sopra Gyasi accerchiato dai giocatori della Lazio, sotto i bambini della Scuola del Tifo (Gasperini Foto/CronacheGermogli)

di Simone Cioni

Il fatto preoccupante è che ormai da troppo tempo, venti le partite senza vittorie, siamo di fronte ad un film già visto. Errori madornali che costano gol facili degli avversari, una serie di episodi negativi che hanno dell’incredibile e una prestazione complessivamente buona che avrebbe meritato maggior sorte. Contro la Lazio si è assistito all’ennesima rete subita con irrisoria facilità, con i giocatori biancocelesti che hanno potuto fare tutto quello che volevano fino allo stop di petto e stoccata conclusiva di Dia dopo che Viti salta a vuoto. Già proprio quel Viti che nel riscaldamento ha addirittura perso un dente a causa di una pallonata fortuita in faccia, roba da non credere. Notare bene che sul cronometro sono passati appena 58 secondi. Già l’ostacolo era di quelli quanto mai complicati da scavalcare, figurarsi doverlo fare andando sotto alla prima azione. Cosa per altro già successa a Firenze, anche se almeno nel derby l’approccio era stato buono, e sempre in casa contro la Roma quando addirittura ne bastarono 23 di secondi a Soulè per spezzare l’equilibrio. E salvarsi dovendo recuperare due punti, partendo sempre da 0-1 diventa davvero dura. È vero che la Lazio, come la Fiorentina, non era certo la partita dove sperare di tornare alla vittoria, ma anche un pareggio sarebbe stato preziosissimo, come del resto hanno fatto Venezia e Lecce che nelle ultime giornate qualche punto alle ’big’ lo hanno strappato. A complicare poi ulteriormente le cose ci si è messo anche l’arbitro Colombo, giovane fischietto internazionale, che al 38’ ha estratto il secondo cartellino giallo per l’omonimo attaccante azzurro, già sanzionato appena quattro minuti prima, reo di aver affondato il contrasto su Gigot. Il contatto per la verità è molto lieve e non c’è assolutamente cattiveria nel gesto dell’attaccante di Vimercate. Insomma, un’espulsione a dir poco severa.

Anche da questo punto di vista le cose non girano certo bene, è sempre fresca la squalifica di Grassi per una frase blasfema pronunciata al termine del derby e sanzionata dal quarto uomo. Fortuna che gira le spalle alla squadra di D’Aversa anche in avvio di ripresa, dove con l’ingresso di Sambia (ottimo impatto) per l’ammonito Goglichidze gli azzurri avevano cambiato atteggiamento mettendo in difficoltà una Lazio un po’ svagata. Al 51’, infatti, sugli sviluppi di una punizione calciata proprio dall’esterno francese, Solbakken colpisce male e Viti, solo davanti a Mandas segna (sarebbe stata la chiusura perfetta del cerchio dopo l’errore in avvio). L’arbitro convalida e l’impressione dal vivo è che Pellegrini tenga in gioco il difensore azzurro, ma il Var dimostra il contrario: fuorigioco per questione di centimetri e si torna sullo 0-1.

Se nel primo tempo l’unico tiro in porta azzurro era stato quello dalla distanza di Marianucci al 13’, facilmente neutralizzato da Mandas, anche nella ripresa non è che l’Empoli riesca a sollecitare molto di più il portiere biancoceleste, ma con coraggio concede poco alla squadra di Baroni e quando riparte crea sempre qualche grattacapo: solbakken non arriva per un soffio su un cross di Cacace, Sambia conclude centrale dal limite e ancora Cacace spreca un contropiede in superiorità numerica sbagliando la scelta finale nel passaggio. Proprio allo scadere Vasquez salva su Isaksen lanciato a rete, ma lo 0-2 sarebbe stato francamente troppo. Adesso però i discorsi stanno a zero, nell’ultime tre partite (sulla carta più abbordabili) l’Empoli dovrà mettere tutto sul piatto.

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