SIMONE CIONI
Sport

Empoli: Ismajli, Gyasi, Cacace e Fazzini, pilastri della crescita azzurra in Serie A

I quattro giocatori dell'Empoli, Ismajli, Gyasi, Cacace e Fazzini, sono stati protagonisti di una crescita significativa nelle ultime due stagioni di Serie A.

L’allenatore Roberto D’Aversa avrà a disposizione una rosa di giocatori che erano già in campo all’ultima di campionato del 2024

L’allenatore Roberto D’Aversa avrà a disposizione una rosa di giocatori che erano già in campo all’ultima di campionato del 2024

Ismajli, Cacace, Gyasi, Fazzini, Goglichidze, Grassi, Pezzella, Ebuehi, Maleh, Zurkowski, Kovalenko. Questi sono gli undici componenti dell’attuale rosa dell’Empoli che erano presenti anche nell’organigramma azzurro esattamente un anno fa, quando così come adesso il club del presidente Fabrizio Corsi stava preparando un’altra ultima giornata di Serie A da dentro o fuori.

Soltanto i primi quattro, però, sono scesi in campo in quel fatidico 26 maggio 2024 (Ismajli, Gyasi e Cacace dall’inizio, Fazzini subentrando nella ripresa), partita in cui battendo 2-1 la Roma con una rete al 93’ di Niang scrissero un’altra pagina indimenticabile di storia azzurra. Quattro giocatori, a comporre di fatto il fulcro della squadra (centrale difensivo, due esterni e trequartista), che rappresentano il filo conduttore tra le ultime due stagioni azzurre. Tutti e quattro, per altro, protagonisti di un oggettivo percorso di crescita in termini di continuità e rendimento.

Prendiamo Ismajli. Il centrale albanese, dopo le partenze di Luperto e Walukiewicz, è diventato il leader della retroguardia disputando la miglior stagione della sua carriera, incrementando anche, nonostante le stesse 9 partite saltate per infortunio, i minuti di permanenza in campo: 2.046 distribuiti in 26 presenze lo scorso anno, 2.420 quest’anno in 28 ‘gettoni’.

Per quanto riguarda Gyasi, invece, ha addirittura aumentato di oltre il 68 per cento il proprio minutaggio, passando dai 1.874 minuti della passata stagione (33 gare) ai 3.151 attuali (36 partite), migliorando anche l’apporto nei gol realizzati dalla squadra (2 reti e 3 assist). Tra l’altro, l’esterno ghanese, al pari di Cacace, non è mai stato indisponibile. Proprio il mancino neozelandese è un altro giocatore che a sua volta da ‘attore non protagonista’ si è saputo ritagliare un ruolo di primo piano, passando da l’essere utilizzato per soli 1.910 minuti distribuiti in 31 presenze ai 2.171 disputati sotto la guida di Roberto D’Aversa, che avanzandone il raggio di azione ha anche facilitato la realizzazione di 2 gol e 4 assist rispetto all’unico passaggio vincente realizzato nel 2023-‘24 (sebbene decisivo perché valse una vittoria chiave in pieno recupero contro il Torino).

Le stesse considerazioni sono valide anche per Fazzini. Nonostante siano state ben 9 le giornate in più saltate rispetto allo scorso anno per infortunio e le sirene di mercato di gennaio che lo hanno fatto vacillare per qualche settimana, in questo finale di stagione il giocatore si è caricato sulle spalle la squadra azzurra, non solo con le 3 reti e un assist ‘timbrati’ nelle ultime cinque partite, ma anche con prestazioni finalmente continue e ricche di personalità. Un cambio di passo che gli ha fatto ugualmente disputare più minuti dello scorso campionato nonostante le 12 presenze in meno.

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