Se il campionato che riparte il prossimo 19 giugno non dovesse arrivare a conclusione a causa di un nuovo aumento della curva dei contagi, due sono le ipotesi: da un lato la disputa di play-off e play-out, dall’altro la possibilità di ricorrere al tanto famigerato algoritmo. Contestato dai club di serie "A", che avevano addirittura chiesto la cristallizzazione della classifica e il blocco alle retrocessioni, nasce da un’idea del presidente della Federcalcio Gravina e tiene conto di numerosi aspetti. Ad ogni squadra del campionato viene assegnato un valore, basato sui dati relativi alle partite già disputate, che viene proiettato sulle 38 giornate previste dal campionato e ne determina la classifica finale. Sembra difficile, ma per chi ha dimestichezza in matematica si tratta di un calcolo abbastanza semplice e intuitivo. Per ogni squadra si applicherà infatti una formula che assegna un numero di punti in classifica corrispondente in parte al bottino già conquistato, in parte ad una stima dei punti che sarebbero stati ottenuti in base al rendimento avuto (in casa e in trasferta) fino alla sospensione. In caso di arrivo a pari punti di due o più squadre anche mediante l’algoritmo, si prenderà in considerazione la classifica avulsa tra le squadre. In altre parole, si cerca di stilare la classifica facendo una proiezione dei punti a fine campionato. Per l’Empoli cambia poco: gli azzurri sono molto attardati in classifica e per provare ad andare in "A" hanno soltanto una strada, accedere ai play-off e vincerli.
t.c.